Stefan Anton Reck, quando il direttore d’orchestra diventa pittore

Stefan Anton Reck, quando il direttore d’orchestra diventa pittore
di Paola de Ciuceis
Giovedì 18 Settembre 2014, 13:47 - Ultimo agg. 16:18
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Forse non tutti sanno che Stefan Anton Reck non è solo un direttore d’orchestra di successo internazionale che vanta prestigiose e strettissime collaborazioni con Seiji Ozawa, Leonard Bernstein e Claudio Abbado (del quale è stato assistente dal 1997 al 2000), ma anche un valente pittore.



Quando non è sul podio dei più rinomati teatri del mondo alla guida delle maggiori formazioni musicali, Reck si dedica infatti alla pittura: una passione antica, e forte quasi quanto la musica, parallelamente coltivata sin da giovanissimo.



Un’inclinazione assecondata, nel tempo, grazie agli stimoli ricevuti dalla frequentazione di quel gran numero di scenografi e costumisti, registi e artisti incontrati nel corso della sua carriera musicale, così come nel corso dei continui viaggi che, pure, gli hanno offerto l’occasione di sviluppare la sua attitudine in giro per mostre e musei del mondo.



Un significativo saggio della sua precisa cifra stilistica - naturalmente legata alla gestualità musicale - è la sua la mostra che da stasera (inaugurazione ore 18), lo vede protagonista a Napoli, negli spazi del Pan con «Pittura, Suono, Gesto e Segno», una rassegna a cura di Francesco Gallo Mazzeo che riunisce un corpus di opere altamente significativo dell’attività pittorica del maestro tedesco.



Un’iniziativa nata da un’idea di Marcello Palminteri e organizzata, con il patrocinio del Comune di Napoli, da Spazio Nea nell’ambito delle attività Neaexpo in collaborazione con l’assessore alla Cultura Nino Daniele. Tedesco di Baden Baden, classe 1960, tra i migliori conoscitori di Mahler e della Scuola di Vienna, dopo gli anni di prima formazione a Friburgo dove ha studiato pianoforte - e contestualmente filosofia e storia dell’arte - Reck ha completato il suo corso di studi con la laurea alla Hochschule der Kuste di Berlino.



Un iter con un’impronta fortemente intellettuale che ritorna nei titoli dei suoi lavori e si riflette nell’espressione pittorica in composizioni nelle quali l’incontro tra segno e materia descrive visivamente le seduzioni della musica. Di grande suggestione, le sue composizioni sono scandite da un piglio rapido, fortemente ritmico, inevitabilmente mutuato dalla musica e dal gesto direttoriale che, sulla tela, si trasforma in segno e colore dando vita a composizioni di suono-colore.



In occasione dell’inaugurazione, il musicista siciliano Marco Betta eseguirà in prima assoluta «Segni», una composizione per tromba sola scritta in omaggio alla pittura di Reck che, il prossimo 10 ottobre, tornerà a Napoli per un concerto di musiche di Beethoven e Mendelssohn.
Completa la mostra un catalogo (edizione Iemme) con testi di Francesco Gallo Mazzeo, Alan Gilbert, Vincenzo De Vivo e Pierre Boulez al quale, per i suoi 90 anni, Reck renderà omaggio dirigendo il concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.