Teatro San Carlo, Pinamonti verso la direzione. Stagione tra la Muti e Finzi Pasca

Teatro San Carlo, Pinamonti verso la direzione. Stagione tra la Muti e Finzi Pasca
di Donatella Longobardi
Sabato 20 Giugno 2015, 08:14 - Ultimo agg. 13:20
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Dovrebbe essere presentato oggi nella conferenza per la stagione 2015/16, il nuovo direttore artistico del San Carlo. E, a meno di novità dell'ultim'ora, la poltrona sarà occupata da Paolo Pinamonti. Il suo nome circola insistentemente da tempo, fin da quando aveva presentato la disponibilità ad assumere la sovrintendenza. Qualche sera fa è stato visto in teatro durante un concerto e avrebbe avuto un colloquio con la sovrintendente Rosanna Purchia che per affidare il delicato incarico aveva indetto una manifestazione d'interesse, chiesto aiuto ad un pool di saggi e limitato la scelta tra tre soli candidati. Gabriele Gandini, Paolo Gavazzeni e, appunto, Pinamonti, attualmente direttore della Zarzuela a Madrid, un passato tra Biennale, Fenice e il San Carlo di Lisbona.



Il neodirettore artistico potrebbe incontrare in mattinata anche i rappresentanti sindacali convocati dalla Purchia per illustrare in anteprima la stagione varata ufficialmente ieri dal consiglio di indirizzo della Fondazione insieme all'ok a Pinamonti (la nomina spetta alla sovrintendente che però ha voluto condividere con i consiglieri la sua decisione). Presenti il sindaco-presidente Luigi de Magistris, il vicepresidente Maurizio Maddaloni, i consiglieri Michele Lignola e Giuseppe Tesauro. Assente l'ex presidente Caldoro che nei mesi scorsi si era autonominato in rappresentanza della Regione e che ora potrebbe lasciare il posto alla nuova gestione politica dell'ente di Santa Lucia che gioca un ruolo importantissimo in teatro soprattutto per i finanziamenti garantiti attraverso i fondi europei.

All'ordine del giorno della riunione anche l'approvazione del bilancio consuntivo 2014 e un argomento molto spinoso: l'acustica del teatro. A sollecitare una relazione di esperti che nei giorni scorsi avrebbero fatto un'ispezione, è stato de Magistris anche dopo le molte denunce e i gridi d'allarme lanciati da esperti come Roberto De Simone. Sotto accusa ci sarebbe un muro di cemento armato costruito alle spalle del Golfo mistico come barriera in caso di incendio tra la sala e il palcoscenico che però creerebbe problemi alla diffusione della musica - e del canto - soprattutto durante la rappresentazione di opere. Durante i concerti, infatti, l'orchestra suona sul palco circondata da una camera acustica.



Anche di questo si dovrebbe sapere di più oggi insieme al cartellone delle stagioni lirica, di balletto e sinfonica. Stagioni che, come le precedenti, puntano a un numero maggiore di repliche, soprattutto dei titoli più celebri, per aumentare le alzate di sipario e incrementare pubblico e incassi. È il caso della «Carmen» che dovrebbe inaugurare la stagione in dicembre con la regia di Daniele Finzi Pasca. Previsto il debutto a Napoli come regista lirica di Chiara, figlia del maestro Riccardo Muti. Mentre a Lorenzo Amato (erede di Giuliano) toccherebbe l'allestimento di «Norma», attesissima con la Devia nel ruolo della sacerdotessa. In locandina il ritorno di Mozart con «Le nozze di Figaro» dirette da Gabriele Ferro, il «Don Pasquale» di Roberto De Simone e una rarissima «Cleopatra» scritta da Paisiello ai tempi in cui era alla corte di Caterina II a San Pietroburgo ripresa e revisionata da Ivano Caiazza. Un segno di attenzione verso il Settecento napoletano testimoniato anche dalla proposta all'Expo a Milano della «Serva Padrona», l'opera più celebre forse di Pergolesi, che il San Carlo eseguirà lunedì nello spazio di The Waterstone, il padiglione realizzato da Intesa Sanpaolo dove sono stati ospitati già la Scala e il Regio di Torino e dove i napoletani dopo il concerto di ieri del Cinquetto, si cimenteranno nella semplice messa en espace curata per la regia da Mariano Bauduin e per la direzione da Maurizio Agostini. Solisti Minni Diodati (Serpina), Filippo Morace (Uberto) e Raffaele Converso (Vespone) supportati dal clavicembalo di Roberto Moreschi e dal quartetto d'archi con le prime parti del teatro Cecilia Laca, Luigi Buonomo, Antonio Bossone e Luca Signorini.
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