Runcini, l'orizzonte del fantastico nei labirinti dell'eccentrico

Runcini, l'orizzonte del fantastico nei labirinti dell'eccentrico
di Donatella Trotta
Mercoledì 23 Settembre 2015, 10:19 - Ultimo agg. 10:21
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È stato un saggista di fama internazionale, indiscusso pioniere degli studi sul fantastico, precursore in Italia e docente universitario (all’Orientale di Napoli) di Sociologia della letteratura.

Amatissimo dai suoi allievi - ormai sparsi in tutto il mondo - perché professore non accademico, capace di fare scuola con arguta affabilità da Puer Aeternus e insieme con l’autorevolezza e il rigore da Maestro del suo pensiero divergente,ha lasciato un'eredità di idee e legami culturali ancora in divenire: a un anno dalla morte di Romolo Runcini, l’associazione Calibando da lui fondata ha non a caso deciso di ricordarlo con una giornata di studi in suo onore, dal titolo «L’eccentrico e il fantastico». L’appuntamento è in programma domani, giovedì 24 settembre, dalle ore 9.30 all’Istituto italiano per gli studi filosofici (Palazzo Serra di Cassano, Via Monte di Dio 14).



L’iniziativa radunerà diversi colleghi, ex allievi, studiosi e amici di Runcini nel solco delle ultime ricerche portate avanti dall’89enne infaticabile esploratore degli orizzonti (e dei labirinti) del fantastico, fine indagatore della paura nell’immaginario sociale e nella letteratura, che così connotava la nuova direzione dei suoi studi: «Alla radice del Fantastico ho trovato l’Eccentrico, ho trovato cioè ciò che viene inizialmente considerato come marginale, subalterno, basso...ma che in seguito mette in crisi l’intero sistema artistico e letterario. È dall’eccentrico che si può cogliere il senso radicale ed essenziale della soggettività perduta». Parole significative e tuttora attualissime, da parte di ha offerto originali e decisive prospettive ermeneutiche, anche con gli strumenti del materialismo dialettico, a un genere letterario e artistico trasversale, ”sconfinato“ (per André Malraux «eterno») nel suo attraversare lo spazio tra reale e irreale (o possibile) capovolgendo, anche attraverso il perturbante, l’intero assetto della cultura e offrendo così preziose chiavi di lettura per le linee d’ombra del presente, e delle sue inquietudini.

Lo spiega l’ideatrice e organizzatrice dell’incontro, l’anglista Bruna Mancini, che dello studioso è stata filiale allieva: «È dalla più recente riflessione di Romolo Runcini sull'eccentrico, summa di una ricerca sul fantastico a cui ha dedicato la vita, che prende le mosse questo convegno, in un luogo che lui amava molto e dove ha condiviso tante iniziative culturali con la comunità di studiosi e appassionati». Ne parleranno, in mattinata, Maria Teresa Chialant («Oggetti eccentrici: dai giocattoli di Romolo Runcini al Museo dell’Innocenza di Ohran Pamuk, passando per Dickens e Orwell»), Stefano Manferlotti («Fantastico Shakespeare, ovvero: quel che può accadere in una notte di mezza estate»), Silvia Albertazzi («Le stanze in disordine della memoria, ovvero la libertà fatale del racconto fantastico»), Lilla Maria Crisafulli («In Oriente in mongolfiera e...ritorno: la satira dell’impero britannico di Elizabeth Inchbald») e Carlo Bordoni («Senza paura. Origini e rimozioni del sentimento più antico del mondo».



Dalle 15.30, i lavori riprenderanno con i contributi di Alessandro Scarsella («Crisi e pensiero negativo: Runcini e Jünger"); Armando Maglione («La sociologia della letteratura di Romolo Runcini»; chi scrive («Fantasticando, in ricordo di un favoloso Puer Aeternus»); Tjuna Notarbartolo («L’uomo dei giocattoli sull’isola di Elsa Morante. Il fantastico mondo salvato dai ragazzini») e Claudio d’Aquino («Eccentrico e fantastico nella vita di Romolo Runcini. Appunti per una biografia sui generis»).
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