Bassolino: «Non mi candiderei se Pd stesse bene. Renzi? Non devo chiedere niente a nessuno»

Bassolino: «Non mi candiderei se Pd stesse bene. Renzi? Non devo chiedere niente a nessuno»
Martedì 24 Novembre 2015, 20:23 - Ultimo agg. 21:11
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«Da cinque anni non ho alcun ruolo politico istituzionale. In questi anni mi sono dedicato a un'attività culturale ed é quello che avrei continuato a fare se la città non fosse in un momento delicato e se il Pd non fosse messo molto male, ai piedi di Pilato». Così Antonio Bassolino ospite di Giovanni Floris a Dimartedì su La7. «Il Pd - ha spiegato Bassolino che si è candidato per le primarie a sindaco di Napoli - è come messo a terra in questo momento. Negli ultimi cinque anni non è stato né carne né pesce, né governo né opposizione e ora il Pd si deve rialzare in piedi per poi fare una scalata molto difficile. Ma per farlo servono primarie aperte a più cittadini e più candidati».

«A differenza di altri della mia generazione ho sostenuto e sostengo Renzi e guardo a lui con simpatia perché ha smosso le acque in un Paese immobile.

E poi lui è un figlio delle primarie che Bersani volle aperte» ha continuato l'ex sindaco di Napoli a 'Dimartedì'. «Non l'ho sentito per una ragione di stile - ha aggiunto rispondendo alla domanda se lo avesse chiamato - non ho da chiedere niente a nessuno. Penso di rivolgermi ai napoletani e che debbano essere loro a stabilire cosa e chi è vecchio e cosa è giovane e chi è giovane».

«Non capisco bene se alcuni si preoccupano di più che con me si possa perdere o che con me invece si possa vincere» ha aggiunto Bassolino nel corso dell'intervista. Per Bassolino il Pd a Napoli, senza le primarie «non giunge neppure lontanamente al ballottaggio». «Le primarie servono al Pd per poter combattere e arrivare al ballottaggio», ha sottolineato Bassolino secondo il quale il Pd, in questo momento, a Napoli «è quarto: viene dopo de Magistris, i Cinque Stelle e il centrodestra».

Per l'ex governatore della Campania la domanda è «se a Napoli si vuole vincere oppure no». «Il Pd ha detto non è il nostro candidato - ha continuato Bassolino - ma le primarie servono proprio per scegliere il candidato altrimenti è inutile farle. Anzi, il candidato che vince le primarie deve avere poi il sostegno leale di tutti quanti gli altri».

«Il Pd vorrebbe un candidato forte più fresco a Napoli? Io sono molto lieto - ha risposto Bassolino - se alle primarie si presentano altri candidati forti e competitivi perché così si va avanti, si combatte e si vince».

«Io non sono certo che dietro la Serracchiani vi sia Matteo Renzi. In primo luogo perché mi sembra una cosa così impolitica e impopolare che faccio fatica a vedere una persona che si sa muovere come lui fare dichiarazioni simili». Antonio Bassolino ha risposto così a Giovanni Floris che lo ha invitato a commentare la proposta della segreteria del Pd - espressa ieri dal vice segretario Debora Serracchiani - per impedire a chi è già stato sindaco di candidarsi alle primarie. Sulle difficoltà nella gestione del territorio che una candidatura come la sua porrebbe al partito, Bassolino ha replicato: «Il non controllo del Pd sul territorio è un problema in quasi tutta Italia, ma non dipende soltanto da chi sta sul territorio, c'è un difetto nazionale, qui a Roma. Perché Renzi è stato bravissimo a conquistare il partito e palazzo Chigi in poco tempo, peraltro grazie a primarie che Bersani volle fare aperte e io lo spinsi a fare questa scelta».

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