Napoli. Città metropolitana, De Magistris su Fb: «Modello alternativo al centrismo autoritario»

Napoli. Città metropolitana, De Magistris su Fb: «Modello alternativo al centrismo autoritario»
Venerdì 28 Agosto 2015, 18:48 - Ultimo agg. 20:15
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«L'Italia non può che ripartire dalle comunità, dal suo popolo. Napoli, l'area urbana d'Europa più popolata per densità e la città con il maggior numero di giovani in Europa, si candida a creare un modello creativo alternativo al centralismo autoritario ed a quel tipo di politica che parla vacuamente di meridionalismo e questione meridionale ma sono tutti protesi affinché il sud non si riscatti, perché altrimenti perderebbero potere politico ed economico e soprattutto si romperebbe il rapporto tra mafie e istituzioni».



Lo scrive su Facebook il sindaco Luigi de Magistris, in un post dal titolo «Realizziamo la grande Napoli». «Siamo in grado - argomenta - di costruire un modello autonomo che sappia sostenersi dal punto di vista istituzionale, economico e finanziario. E che crei lavoro. A Renzi che propone con il medesimo megafono berlusconiano l'eliminazione delle tasse - sapendo che si tratta di obiettivo non realizzabile a livello centrale, salvo scaricare tutto su comunità locali e cittadini utilizzando il gioco delle tre carte - rispondiamo con un contropotere dal basso che sconfigga propaganda e centralismo autoritario ed incriccato (permeato di cricche)».



«È venuto il momento che almeno nelle città metropolitane ci sia autonomia finanziaria e tributaria. A Napoli l'obiettivo lo vogliamo realizzare. Ci piace costruire la Città-Comunità. Abbiamo risanato finanza e conti con le nostre forze e gli sforzi dei cittadini. In futuro la tassazione locale sui servizi si deve decidere a livello locale e le risorse debbono rimanere tutte in città. Oggi Governo e Parlamento decidono tasse e imposte - che non hanno mai diminuito e non sono in grado di farlo, da Berlusconi a Renzi -, i comuni fanno gli esattori e le risorse non rimangono per intero sul territorio. Con l'autonomia finanziaria e tributaria si eliminerebbero anche i trasferimenti di fondi nazionali - quindi lo Stato nelle sue funzioni costituzionali non si indebolisce - mentre noi potremo finalmente agire in piena autonomia». «Realizzare i progetti per cui ci siamo impegnati senza essere tenuti al guinzaglio. Noi la strada l'abbiamo già intrapresa. Dal 1 gennaio 2016 non avremo più Equitalia bensì la nostra struttura comunale di riscossione. Nel 2015 procedendo in questa direzione abbiamo già recuperato 50 milioni di evasione. In questo modo potremmo ridurre le tasse ed investire tutto sul territorio.
Napoli diverrebbe area ad alta convenienza per tutti gli operatori economici in quanto vi saranno zone libere da tributi per investimenti puliti e non speculativi. In questo modo elimineremo anche lo scempio delle assicurazioni per auto e moto più care d'Italia. In questo modo potremmo introdurre - in attesa di Governo e Parlamento che annunciano solo ma nulla fanno - il reddito minimo metropolitano. La lotta alle disuguaglianze in scala cittadina. Ma soprattutto saranno i cittadini di Napoli a decidere e beneficiare dei denari incassati. Si stanno creando le agorà di prossimità, tante comuni dove i cittadini avranno risorse e le utilizzeranno in autonomia per portare avanti i loro progetti: ex discariche che diventano orti, beni abbandonati trasformati in centri sociali, aree dismesse rilanciate come spazi culturali, zone abbandonate riqualificate in centri sportivi e quanto altro i cittadini vorranno nei quartieri, nei borghi, nelle strade, nei vicoli. Le imposte comunali diventano denaro di comunità per il bene comune. Insieme Comune ed abitanti, ognuno con la propria autonomia. Tutto nella massima trasparenza con pubblicazione di tutti i dati», sottolinea. «È venuta anche l'ora che si attribuisca ai sindaci metropolitani più potere e responsabilità in materia di sicurezza urbana. Ci vogliamo assumere responsabilità, ma avere strumenti per poter operare. La responsabilità si deve accompagnare al potere. Noi vogliamo responsabilità e potere da usare con il popolo e per il popolo. Dimostrare che la riscossa del Sud e' indispensabile per la ripartenza dell'Italia. Dalla rivoluzione culturale, alla lotta alle disuguaglianze sociali ed economiche, dall'economia dal basso alla difesa del territorio, per ritrovarsi nell'orgoglio meridionale. Di questo ne beneficerà l'Italia intera. La forza, la passione, il coraggio, la creatività ci condurranno a mettere in campo una stagione di autodeterminazione, un modello di governo con minore burocrazia pubblica e più autogestione collettiva democratica di prossimità. Il Comune fa la sua parte e le Comuni fanno la loro parte, i cittadini tutti ci mettono braccia e cuore. Quando il Sud ci crede, si ribella e fa sul serio, la lezioncina del masterplan - stile buona scuola per capirci - appare essere solo una provocazione, un'offesa per le nostre popolazioni, per la nostra dignità. Al lavoro e alla lotta!», conclude de Magistris.
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