Primarie in Campania, battuti l'effetto Saviano ed Emilia

Primarie in Campania, battuti l'effetto Saviano ed Emilia
di Enrica Procaccini
Lunedì 2 Marzo 2015, 00:03 - Ultimo agg. 00:04
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Partecipazione tranquilla, affluenza discreta. Mentre sono in corso le operazioni di spoglio delle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato governatore, il Pd tira un sospiro di sollievo. Alla fine di un lungo e certosino lavoro di delegittimazione di questo strumento di selezione della classe dirigente, svolto dentro e fuori il partito, le primarie tutto sommato reggono.



«È la conferma che il popolo del centrosinistra non vuole rinunciare alla scelta del candidato presidente – dice il segretario regionale Assunta Tartaglione, in giro per seggi fino a sera – Avevamo chiesto ai nostri volontari di lavorare con assoluto rigore e tutto si è svolto regolarmente. Salvo qualche piccolo disguido, come può essere stato il ritardo all’insediamento di qualche seggio, possiamo dire che la macchina organizzativa ha funzionato bene».



Sul nodo affluenza, in attesa dei dati certi, non il segretario si sbilancia. Ma sottolinea che la forchetta tra i 130mila e i 150mila elettori, se confermata, «sarebbe addirittura superiore - aggiunge - con il risultato delle ultime consultazioni svolte in Campania, a partire dalla mia elezione al vertice della segreteria regionale, quando a votare furono oltre centomila persone».



Il rischio flop è scongiurato. «Di certo – osserva il segretario provinciale di Napoli, Venanzio Carpentieri – ha influito sull’opinione pubblica l’altalena di questi mesi. Quattro rinvii non potevano non pesare. Nel nostro partito è evidente che c’è uno zoccolo duro che non vuole rinunciare alle primarie, ma è altrettanto evidente che la regolamentazione di questo strumento non può essere più rinviata. Sono comunque molto soddisfatto perché tra Napoli e provincia le operazioni di voto si sono svolte in modo regolare e sereno, la macchina organizzativa ha tenuto».



E mentre scartabella i dati dell’affluenza, Michele Caiazzo, l’appassionato di statistiche (cui tutto il partito, da anni, riconosce il merito di saper fornire una base scientifica per l’elaborazione di una ragionata analisi politica del voto) anticipa: «C’è stata una bella partecipazione nonostante la certosina azione di boicottaggio di queste primarie – dice l’ex sindaco di Pomigliano e oggi nuovamente in corsa per la guida del Comune - Tra rinvii, scontri di potere interni e le parole dell’amico Roberto Saviano, è andata bene. Credo che ci attesteremo sui 150mila elettori. Un buon risultato. Abbiamo già ampiamente doppiato l’Emilia, regione dalla lunga tradizione di partecipazione politica, dove per l’elezione di Bonaccini i partecipanti furono 50mila. Il vero flop è stato quello dei boicottatori».



Già, perché ci si è messo anche l’autore di Gomorra a spargere sale sulle ferite delle tormentate primarie del centrosinistra in Campania. L’affondo di Saviano è arrivato via Facebook nella tarda serata di sabato e prontamente rilanciato dal blog di Beppe Grillo. Un invito esplicito, quello dello scrittore, a disertare le urne dopo i candidati in campo sarebbero «espressione della politica del passato e – ha aggiunto - queste elezioni saranno determinate da voti di scambio». A Saviano risponde a muso duro Graziella Pagano. «Io e tanti altri amici e compagni pensiamo che Roberto Saviano sia una grande voce libera e da ascoltare - scrive sui social network la responsabile del dipartimento scuola e formazione dei democrat campani – ma la merda in faccia, così deliberatamente io non me la faccio mettere in faccia da nessuno».



Pienamente d’accordo con l’ex senatrice del Pds Umberto De Gregorio, responsabile Pd dei Forum di Napoli, sostenitore di Vincenzo De Luca: «Oggi si grida al voto inquinato. Ma il voto non è inquinato anche nelle elezioni normali? – afferma – Anche lì diremo di non andare a votare? Io sono sempre per il voto, non a giorni alterni». Stile più pacato per lady Bassolino, sostenitrice di Andrea Cozzolino.



«Nonostante quanto sia accaduto in questi mesi – afferma la parlamentare Anna Maria Carloni - partecipare alle primarie del centrosinistra è il modo per decidere chi dovrà rappresentarci per vincere contro Caldoro. Può essere, per carità, una modalità perfettibile, ma è sicuramente più democratica, poiché (ri)mette al centro del processo decisionale i tanti militanti e cittadini che credono ancora nella politica come mezzo di riscatto della società». Più sibillino il marito, che a prima mattina, posta semplicemente: «Buona domenica».
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