L’intervista| De Luca: «Dov’è lo stupore? L’Udc con noi non solo qui»

L’intervista| De Luca: «Dov’è lo stupore? L’Udc con noi non solo qui»
di ​Adolfo Pappalardo
Lunedì 4 Maggio 2015, 09:41 - Ultimo agg. 12:22
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«Alle spalle, con De Mita, abbiamo anni di polemiche politiche nette e anche di ironie graffianti. Mentre alcuni di quelli che oggi si stupiscono facevano tranquillamente accordi», dice Vincenzo De Luca, candidato governatore pd, quando gli si domanda delle vecchie asprezze contro il leader di Nusco. Poi venerdì notte viene siglato il patto di Marano.



«L’Udc ha fatto una scelta di civiltà prendendo le distanze da un metodo di lavoro più attento all'uso clientelare delle risorse. De Mita mi ha detto: riusciamo a fare della Regione un ente di programmazione serio di sviluppo e non di gestione tipo pro loco? È esattamente la mia ispirazione»



Lei ha definito programmatica e non politica l'intesa con l'Udc. Quali sono le basi e i contenuti dell'accordo?

«Il mio programma è stato discusso dapprima con personalità del mondo culturale, del lavoro, delle libere professioni, delle associazioni civiche e del volontariato. Siamo partiti nel dicembre scorso con l’evento La Terra delle Idee. Poi è stato approfondito con le formazioni politiche e liste di programma che hanno deciso di sostenermi. L’Udc non era parte promotrice della coalizione. Ha deciso alla fine, proprio in zona Cesarini, dopo un lungo dibattito interno, aderendo al mio programma. Ovvio che sono interessato ad avere dall’Udc anche suggerimenti e proposte integrative, purché coerenti con le scelte di radicale cambiamento contenute nel mio programma e che non cambio neanche di una virgola».



Dell’alleanza con l’Udc ha avuto modo di discuterne con i vertici nazionali del Pd? O ha deciso in autonomia?

«La scelta di formare un’alleanza larga nello schieramento di forze partecipanti, ma unita nel sostegno al mio programma, è stata condivisa pienamente dal Pd, sia a livello nazionale che regionale. L’Udc è alleato del centro sinistra anche in altre regioni che vanno al voto e sostiene, in alleanza popolare, il governo. In Campania hanno deciso di rompere con la destra, di dare un giudizio negativo sulla giunta Caldoro. In sostanza, hanno riconosciuto una la fondatezza delle nostre critiche. Qual è il problema?»



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