L'allarme Lav
Il record della vergogna: in Campania ogni 12 ore un crimine sugli animali

L'allarme Lav Il record della vergogna: in Campania ogni 12 ore un crimine sugli animali
di Alessandra Chello
Giovedì 7 Agosto 2014, 22:34 - Ultimo agg. 15 Agosto, 16:21
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All’ombra del Vesuvio c’ un sottobosco fitto e silenzioso. Uno di quelli che non diresti mai possibile. Ma che invece esiste, eccome. Passa allegramente sul dolore di esseri viventi trasformati in merce. Fregandosene - la Terra dei fuochi ne la prova - pure della salute dei cittadini. Tutto nel nome del profitto facile. Combattimenti tra cani, corse clandestine di cavalli, macellazioni illegali, pesca di frodo e una sinistra cupola del bestiame. Benvenuti all’inferno. In Campania nell’ultimo anno i procedimenti penali sono aumentati dell’89% e gli indagati del 39%. Lo rivela Ciro Troiano, criminologo e autore dell’ultimo Rapporto dell’Osservatorio nazionale zoomafia della Lav: «Ogni dodici ore si apre un nuovo fascicolo per i reati contro gli animali.



Pensate, il floridissimo traffico di cuccioli trova proprio nella nostra regione i centri di arrivo e di smistamento tra i più organizzati e importanti d’Italia. Nei Paesi dell’Est, i cani vengono comprati per pochi euro. E rivenduti per cifre stellari. Con documenti contraffatti. Vengono strappati piccolissimi alle loro madri, privati delle difese immunitarie e degli insegnamenti indispensabili per il loro equilibrio psico-fisico. Viaggiano stipati nei bauli dei furgoni di trafficanti senza scrupoli. Si contagiano e si ammalano. Molti muoiono durante il tragitto. Sono almeno 100 quelli sequestrati nella sola provincia di Napoli nel 2013». Ma quanti sono quelli che riescono a sfuggire ai controlli? Tanti. Troppi. Perciò, pensateci. Mercati come questo non vanno assolutamente incentivati.



I canili sono zeppi di trovatelli che aspettano solo di farvi felici.

Riappare anche lo spettro agghiacciante dei combattimenti tra cani: ritrovamenti di esemplari con ferite da morsi, allevamenti di pit bull da destinare ai match e pagine Internet che esaltano le razze da lotta. «Tanti - spiega Troiano - i sequestri messi a punto in operazioni diverse: da Torre del Greco a Ottaviano fino al rione Traiano e alle case nuove di Napoli». E poi. «Cavalli da corsa chiamati con i nomi di personaggi della malavita; locali utilizzati per dopare cavalli da corsa sequestrati in provincia di Napoli. Dietro eventi del genere - continua - ci sono sempre maltrattamenti, violenza e morte».



La fauna selvatica è «merce» gettonatissima. Le ultime vittime? Due macachi di un pluripregiudicato, una tigre di proprietà di un uomo arrestato per droga. E ancora 120 uccelli protetti, tartarughe di terra e incroci pericolosi di lupi selvatici con cani Lupo Cecoslovacco. Va forte il giro d’affari dei cardellini, soprattutto a Napoli e Caserta. «Molti napoletani - denuncia Troiano - vanno in trasferta in Puglia e Lazio per catturare gli uccelli e rivenderli sulla piazza campana. Ischia è la roccaforte del bracconaggio».

E che dire della cupola del bestiame? «Allevamenti di bufale con animali non anagrafati e sale mungitura lerce; bufali appena nati, abbandonati e lasciati morire di inedia; liquami e scarti che finiscono in mare; uso di farmaci dannosi per la salute pubblica; macellazione clandestina». E racconta di una produzione di «provola affumicata ottenuta bruciando rifiuti in bidoni arrugginiti che contenevano vernici e solventi.



Oltre alla mozzarella di bufala prodotta con latte proveniente da animali malati di brucellosi». Ecco perché la Lav è «allarmata per il futuro del Corpo forestale e per un articolo del disegno di legge che mira all’assorbimento delle funzioni di polizia della forestale in quelle di altri corpi e delle amministrazioni locali: pazzesco. Così il contrasto alla criminalità diventerà davvero un obiettivo impossibile».
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