Abusi sessuali su due bimbe alle elementari: 7 anni di galera per i bidelli pedofili 50enni

Una bimba
Una bimba
di Elisabetta Rossi
Lunedì 12 Ottobre 2015, 14:35 - Ultimo agg. 14:49
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TAVULLIA (Pesaro e Urbino) -Colpevoli. E anche il terzo giudice ha condannato i due (ex) bidelli della scuola elementare di Tavullia accusati di abusi sessuali su due alunne. La sentenza della Corte di Cassazione ha confermato le pronunce di primo e secondo grado: 7 anni e 6 mesi per uno, 6 anni e 6 mesi di reclusione per l’altro. Presto quindi per i due uomini di 51 e 55 anni (difesi dagli avvocati Francesco Coli e Francesco Miraglia del Foro di Modena) si spalancheranno le porte del carcere.





Agli imputati non resta altro da fare che prepararsi a ricevere l'ordine di carcerazione. Sempre che non scelgano di presentarsi spontaneamente all'ingresso di Villa Fastiggi. Per i reati a sfondo sessuale, la legge non fa sconti: non sono ammessi infatti benefici come l'affidamento in prova ai servizi sociali e anche durante la permanenza dietro le sbarre poco conta la buona condotta. La sentenza ha confermato anche l'interdizione da tutte le attività a contatto con i minori. Intanto l'avvocato delle parti civili è impegnato sul fronte della richiesta di risarcimento danni davanti ai giudici dorici. Risarcimento preteso dal ministero della Pubblica istruzione, responsabile civile. L'altro giorno, all'udienza al Palazzaccio a Roma, c'erano solo gli avvocati e non gli imputati. Alla notizia della sentenza, i due hanno reagito dicendosi «amareggiati dalla decisione». Le famiglie delle vittime (che oggi hanno 11 anni) hanno risposto con la pacatezza che hanno sempre dimostrato nonostante la brutta esperienza vissuta dalle rispettive figlie. Per le due bimbe, ora quasi adolescenti, il ricordo di quei giorni è tutt'altro che sbiadito. Sono trascorsi infatti ben 8 anni da quel 2 febbraio del 2007, quando i due bidelli vengono arrestati dalle forze dell'ordine. E per le piccole è la fine di quell'incubo. Un incubo che prendeva corpo tutte le volte che chiedevano di andare al bagno e le maestre le affidavano a quei due signori fidati e amorevoli. Che però, una volta lontano dagli occhi delle insegnanti, dietro le pareti della toilette, si lasciavano andare a carezze proibite su quelle bimbe. Presto le bimbe hanno trovato la forza di raccontare con il loro piccolo vocabolario quello che stavano subendo. I genitori hanno subito chiesto l'intervento dei carabinieri. E poco dopo sono scattate le manette. Le bimbe vennero ascoltate in incidente probatorio. Le difese dei due accusati hanno sempre sostenuto l'inattendibilità delle vittime ritenendole influenzate dai genitori e contestando anche la correttezza formale dell'interrogatorio delle minori.