Acquistano la droga con i soldi della borsa di studio: arrestati due fratelli

Acquistano la droga con i soldi della borsa di studio: arrestati due fratelli
di Salvatore MORELLI
Venerdì 30 Gennaio 2015, 12:47 - Ultimo agg. 14:19
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CEGLIE MESSAPICA - La borsa di studio vinta da un giovane di Ceglie Messapica, aspirante ingegnere, gli serve ad acquistare in Puglia un chilo e mezzo di marijuana speciale da rivendere lungo la Riviera romagnola. Ma gli affari sono andati male ai due fratelli V.F. e G.F., rispettivamente di 26 e 24 anni, arrestati domenica scorsa presso il casello autostradale di Rimini sud. Viaggiavano a bordo di una Ford Fiesta quando sono stati bloccati dai carabinieri, insospettiti dal loro nervosismo. Poi la scoperta della micidiale marijuana “Critical AK-47”, geneticamente modificata e di buona qualità, nascosta sotto il sedile dell’auto. Avrebbe fruttato loro circa 45mila euro.



Per i due fratelli è così scattato l’arresto con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Trattenuti per una notte presso le camere di sicurezza del comando carabinieri di Riccione, sono stati infine sottoposti a processo con rito direttissimo. Il giudice, dopo aver convalidato l’arresto e aver accolto la richiesta dei termini a difesa per permettere al difensore nominato dai due fratelli di prendere visione di tutti gli atti, ha rinviato il processo al prossimo 5 febbraio.



Per il fratello maggiore, già noto alle forze dell’ordine, si sono spalancate le porte del carcere. Per l’altro, invece, incensurato, sono stati disposti i domiciliari. Entrambi hanno dichiarato che la droga serviva loro per uso personale. E che per acquistarla avevano utilizzato i soldi provenienti dalla borsa di studio vinta dall’aspirante ingegnere 24enne che studia a Ravenna. Il 26enne lavora invece saltuariamente.

Erano tornati a Ceglie Messapica per qualche giorno per fare il pieno di “roba”: marijuana di qualità eccellente. Poi, individuato il carico giusto, avevano trattato con alcuni fornitori della zona quantità e prezzo. Infine, domenica mattina si erano messi in viaggio, in auto, per fare ritorno in Riviera. Il viaggio era proseguito nella massima tranquillità, senza alcun problema, nonostante con loro portassero un chilo e mezzo di droga. Fino al casello di Rimini dove in serata si sono imbattuti in un posto di controllo dei carabinieri di Riccione predisposto per il filtraggio delle auto in entrata.



Pallidi in volto e nervosissimi, i due fratelli alla richiesta di documenti da parte dei militari hanno iniziato a farfugliare qualcosa mostrando tutta la preoccupazione. Atteggiamento che ha, evidentemente, insospettito i carabinieri. Immediata è scattata, così, la perquisizione dell’auto. Poi, è bastato poco per scoprire sotto il sedile anteriore, lato passeggero, una grossa borsa con dentro una confezione contenente un chilo e mezzo di marijuana “Critical AK-47”. Una sigla (AK-47) che ricorda un famoso fucile d’assalto sovietico sviluppato da Michail Kalashnikov, risalente alla fine della Seconda guerra mondiale.



Droga, la “Critical”, di ottima qualità e geneticamente modificata che (a quanto pare) garantirebbe uno sballo maggiore del solito. Ed anche il prezzo lo confermerebbe: a differenza delle solite 10 euro al grammo, questo tipo di marijuana costerebbe molto di più, addirittura 30 euro al grammo. Che, venduta al dettaglio, avrebbe garantito ai due fratelli un guadagno di 45mila euro.



Che gli affari sulla marijuana siano sempre floridi dalle nostre parti lo conferma il blitz operato dai finanzieri di Brindisi e Lecce nei giorni scorsi: 600 i chili di cannabis che sono stati sequestrati nell’ambito di un'operazione antidroga che ha visto finire in manette altri brindisini. La banda era stata bloccata dopo aver caricato la droga, sbarcata sulla costa salentina lungo la marina di San Cataldo, in località Le Cesine.