Si sono svolti stamattina nella chiesa di Santa Maria Addolorata, quartiere Collatino, i funerali di Alessandro Di Santo, il ventenne morto venerdì notte a piazza Venezia, dopo essere stato investito da un autobus della linea N4, gestita dalla Roma Tpl.
E proprio su questo aspetto, il sacerdote che ha officiato la cerimonia, ha sottolineato che «le strade, le piazze possano essere luoghi di convivenza, di incontro, non luoghi di pericolo». E ha affermato: «Alessandro non è nel nulla nell'abisso dove tutto si perde, è nelle mani di Dio. Alessandro non sei finito, ti consegnamo con sofferenza, ma con fiducia nelle mani di Dio».
Nelle parole del sacerdote anche «le speranze che erano nella mente e nel cuore» del ragazzo, che «Dio possa accoglierlo nel suo cuore e far fiorire quelle speranze in lui». Infine l'invocazione: «Signore dona a noi la certezza che nulla vada perso. Sta accanto, con tutta la Tua tenerezza, a chi qui sulla terra sentirà un gran vuoto».
Tra questi, oltre a genitori e familiari, anche un ragazzo, che dall'altare ha letto un messaggio a nome «di compagni e professori», rivolto alla madre di Alessando, Elisabetta: «È morto troppo giovane.
Ha donato a tutti noi il suo sorriso, l'allegria, la leggerezza per affrontare la vita. Un ragazzo così giovane e innocente, che non meritava davvero di uscire dalla 'porta di serviziò. I fiori che doniamo sono il simbolo della sua vita candida e gentile, la sua vita che sta continuando, veglia su di noi».