Amnesty International accusa Israele di crimini di guerra: «A Gaza una carneficina». La replica: «Falsifica la realtà»

Amnesty International accusa Israele di crimini di guerra: «A Gaza una carneficina». La replica: «Falsifica la realtà»
Mercoledì 29 Luglio 2015, 11:45 - Ultimo agg. 4 Agosto, 12:08
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Amnesty International ritiene che le forze armate israeliane si siano macchiate di crimini di guerra la scorsa estate nel corso di attacchi aerei e terrestri lanciati in zone abitate di Rafah (Gaza). In un rapporto presentato oggi a Gerusalemme, Amnesty non esclude che possano essere bollati anche come «crimini contro l'umanità».



Ma secondo Israele Amnesty, nel suo rapporto, «falsifica» la realtà. La replica viene direttamente dal ministero degli Esteri israeliano, secondo cui il rapporto è lacunoso «nella metodologia, nella ricostruzione dei fatti, nelle analisi e nelle conclusioni». Amnesty, sostiene il ministero, «ancora una volta dimostra la propria ossessione verso Israele».



Ma l'organizzazione ricostruisce dettagliatamente gli attacchi «infernali» susseguitisi fra l'1 e il 4 agosto e le conclusioni di Amnesty sono che a Rafah - dopo che un ufficiale israeliano era caduto in agguato di Hamas - avvenne una «carneficina», con un totale di 135 palestinesi uccisi fra cui 75 minorenni. Israele agì a suo giudizio «con una terribile indifferenza verso le vite umane civili, e lanciò attacchi sproporzionati ed indiscriminati». Proseguirono anche dopo il 2 agosto, quando l'esercito aveva già dichiarato morto l'ufficiale. Da qui nasce il sospetto, secondo Amnesty, che gli attacchi successivi fossero motivati dal desiderio di «punire» Rafah. Sul terreno, aggiunge la Ong, si scatenò «un inferno di fuoco», mentre aerei F-16, droni, elicotteri e l'artiglieria colpivano massicciamente zone residenziali della città. Israele ormai «si era tolto i guanti» - accusa Amnesty - ed ignorò deliberatamente il codice di guerra. Un anno dopo, prosegue l'Ong, «le autorità israeliane si sono astenute dal condurre indagini credibili, indipendenti ed imparziali su queste violazioni del diritto internazionale ed umanitario».



Le indagini interne condotte dall'esercito hanno avuto «carattere limitato», e non hanno indicato colpevoli. «Le vittime e le loro famiglie hanno il diritto a giustizia e indennizzi. Quanti sono sono sospettati di aver ordinato o commesso crimini di guerra - conclude Amnesty - devono essere perseguiti».



Intanto Benyamin Netanyahu ha approvato la costruzione «immediata» di 300 alloggi nella colonia cisgiordana di Beit El.
Lo rende noto il suo ufficio. Stamattina la Corte suprema di Gerusalemme ha confermato la demolizione entro domani di due condomini costruiti abusivamente proprio a Beit El, scatenando l'ira della destra nazionalista.


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