Asti, tabaccaia uccisa con 15 coltellate: caccia all'assassino, dubbi sulla rapina

Asti, tabaccaia uccisa con 15 coltellate: caccia all'assassino, dubbi sulla rapina
Domenica 5 Luglio 2015, 09:27 - Ultimo agg. 6 Luglio, 16:21
3 Minuti di Lettura
Una quindicina di coltellate inferte con ferocia al torace e all'addome: è morta così, dopo dieci ore di agonia in ospedale Maria Luisa Fassi, una tabaccaia di 54 anni di Asti.



Come hanno evidenziato le indagini, ad ucciderla è stata una sola persona. I carabinieri del comando provinciale, guidati dal colonnello Fabio Federici, stanno lavorando al caso. Il coltello non è ancora stato ritrovato. L'autopsia farà chiarezza sul numero dei colpi che sono stati inferti. Già dai primi esami, comunque, si è accertato che l'omicida ha agito con grande violenza e determinazione. Nessuna ipotesi viene scartata. L'inchiesta giudiziaria è coordinata dal pm Luciano Tarditi.



Un delitto che ha sconvolto la cittadina piemontese dove si cercano ancora gli assassini di un altro tabaccaio, Manuel Bacco, ucciso a 37 anni a colpi di pistola meno di otto mesi fa. E dove è ancora insoluto anche l'omicidio di un autotrasportatore, trovato morto nel centro della città la settimana scorsa vicino al suo camion, massacrato con un cric. Nel caso dell'inverno scorso, alla rivendita "Bacco Tabacco" in un'altra zona della città, non vi erano stati dubbi: ad uccidere il tabaccaio, intervenuto per difendere la moglie, erano stati due rapinatori incappucciati, che avevano sparato con una pistola. Questa volta l'indagine - almeno per ora - sembra più complessa.



«Siamo ancora molto provati dalla vicenda. Prevale ancora l'aspetto emotivo», ha detto il sindaco di Asti, Fabrizio Brignolo, aggiungendo che «non è il momento di strumentalizzare l'accaduto». Su Facebook centinaia di astigiani stanno condividendo un messaggio che inizia con la frase: «Un soffio di vento ti ha portata via con sè, cruento e inumano».
Gesti d'affetto e solidarietà di tutta la comunità che, da ieri, si sta stringendo attorno al marito, ai due figli, alla sorella e ai genitori.




La rapina resta un'ipotesi, ma si seguono altre piste, sentendo la testimonianza di parenti, amici e dei commercianti dei negozi vicini alla tabaccheria-rivendita di giornali gestita da Maria Luisa Fassi e dal marito. Una pizzeria è dotata di un impianto di videosorveglianza, ma le immagini registrate, poche e di non grande qualità, non avrebbero fornito agli investigatori elementi utili. A trovare la donna a terra, in una pozza di sangue, è stato un cliente entrato in negozio poco dopo le 7,30.



Al momento dell'aggressione, la tabaccaia sarebbe stata sola in negozio, come ogni mattina. Apriva la rivendita e ritirava i giornali. Pochi minuti dopo l'apertura, l'omicida è entrato nel negozio, in corso Volta, nel quartiere di S.Lazzaro, poco distante dal centro cittadino. Ha colpito la donna con violenza, provocandole profonde ferite, ed è fuggito. Secondo i carabinieri del comando provinciale di Asti, che hanno avviato le indagini coordinate dalla procura cittadina, dalla cassa nel negozio mancherebbero poche centinaia di euro, 300-400, troppo pochi - dicono - per giustificare un'aggressione così efferata.



Maria Luisa non aveva nemici - secondo quanto hanno raccontato i testimoni - ed era molto conosciuta in città: coi genitori e la sorella aveva gestito per anni l'unico ristorante stellato cittadino, il "Gener Neuv", chiuso due anni fa e riaperto da pochi mesi da Eataly, che ne ha acquisito il brand. Familiari ed amici di Maria Luisa Fassi hanno atteso in ospedale da questa mattina, sperando in un miglioramento. Ma le lesioni si sono rivelate troppo gravi: nel tardo pomeriggio la tabaccaia è morta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA