Disegnò gli abusi subiti da bimba e oggi li racconta: denunciato presunto aguzzino

Disegnò gli abusi subiti da bimba e oggi li racconta: denunciato presunto aguzzino
Giovedì 17 Aprile 2014, 15:17 - Ultimo agg. 15:25
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Aveva fatto un disegno nel 2008, quando aveva solo otto anni raffigurando atti sessuali espliciti. Ma solo nel novembre dello scorso anno, dopo 5 anni, il suo disagio esploso e ha raccontato le molestie subite.



Dopo la confidenza della figlia ormai 13enne, la madre ha denunciato il presunto aguzzino, all'epoca suo compagno. L'uomo, imprenditore 50 di anni, è così finito agli arresti domiciliari. Gli episodi erano avvenuti fra le mura domestiche quando la madre non c'era, e che la figlia, forse intimorita dall'uomo (che vive fuori Bologna e si recava in città mensilmente per trovare la compagna) non aveva mai confidato. La donna ha chiuso la relazione, iniziata nel 2003, dopo le confessioni della bambina che lo scorso autunno si era chiusa in sè, non parlava più nè mangiava. La madre insieme al padre della piccola si è così rivolta alla polizia che ha avviato le indagini coordinate dal Pm Beatrice Ronchi.



Con le accortezze necessarie e l'assistenza di uno psicologo infantile la ragazzina è stata sentita, e le sue parole sono state giudicate attendibili. Con le stesse cautele sono stati sentiti anche alcuni testimoni, tra i quali alcuni genitori di amichette della bambina, alle quali aveva fatto delle confidenze. Gli investigatori della Mobile ritengono di avere accertato una serie di episodi 'tracciabili' (non quattro come scritto in precedenza, ma cinque, due nel 2008 e tre nel 2011) arrivando a un quadro probatorio che ha portato all'emissione di un ordine di custodia cautelare, firmato dal Gip Gianluca Petrognani Gelosi, per violenza sessuale su minore aggravata dal fatto che la vittima aveva meno di 10 anni e dall'abuso della relazione domestica. L'uomo, un 50enne incensurato di Napoli, è stato raggiunto dal provvedimento all'inizio di aprile in un hotel di Bologna dove stava soggiornando per motivi di lavoro. Ora è ai domiciliari a Napoli (il pm aveva chiesto il carcere). L'uomo si è detto innocente, qualificando l'esperienza come un incubo.





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