Cade dalla finestra del terzo piano: bimbo di 5 anni in coma

I soccorsi e l'eliambulanza
I soccorsi e l'eliambulanza
di Emy Indini
Sabato 19 Aprile 2014, 08:14 - Ultimo agg. 08:18
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GALLO DI PETRIANO (Pesaro e Urbino) - Il suo pap era in bagno. La madre era a lavoro al ristorante dove fa la cameriera. La finestra aperta in una bella giornata di sole ha attirato quel bimbo di 5 anni, nato a Urbino da genitori marocchini, che ha voluto affacciarsi per guardare fuori. Questione di secondi, il tempo di arrampicarsi e di perdere l’equilibrio per poi cadere di sotto. Un volo dal terzo piano, di almeno otto metri, dalla finestra sul retro di quella palazzina di case popolari di Gallo di Petriano in via Stabilimento, proprio accanto alla chiesa.

Erano da poco passate le 13 di ieri. Il padre del piccolo, uscito dal bagno, ha capito subito cosa fosse successo ed è corso fuori urlando. Il bimbo era caduto in uno degli orti che, lungo via Silvio Pellico, costeggiano il lato posteriore dell’edificio. Le piante e la terra potrebbero avere attutito l’impatto con il suolo che, vista l’altezza, è stato comunque violento.

Preso dal panico, mentre sul posto accorrevano anche i vicini di casa, quel padre inesperto di nozioni di primo soccorso, ha sollevato il figlioletto, lo ha preso in braccio e lo ha trasportato sul davanti della casa, pensando, forse, di essere più visibile ai soccorritori. Un gesto istintivo ma imprudente che potrebbe aver aggravato ancora di più le sue condizioni già molto preoccupanti. Tuttavia, il bimbo, che è figlio unico e frequenta l’asilo del paese, era vigile e non ha mai perso conoscenza. Si lamentava e piangeva, muovendo anche gli arti. Intanto, sul posto è arrivata l’ambulanza del 118 i cui operatori, nel tragitto, avevano già allertato l’elicottero dell’ospedale Torrette di Ancona. Immobilizzato sulla barella, intubato e sottoposto alle procedure di emergenza, il piccolo, vista la gravità delle lesioni, è stato caricato sull’eliambulanza (atterrata in un campo di fronte alla palazzina dove è successo il dramma) per essere trasportato al più attrezzato Policlinico anconetano. Accanto a lui, anche a bordo dell’elicottero, c’è sempre stato il padre, disoccupato dopo che il ristorante dove lavorava all’Apsella ha chiuso, che non ha mai smesso di disperarsi e di piangere. Scossa e sotto choc la gente del posto che, nel frattempo, aveva affollato il luogo dell’incidente insieme a tanti connazionali del bambino. In quell’edificio di via Stabilimento, infatti, abitano molte famiglie straniere. Sul posto, i poliziotti del commissariato di Urbino che stanno cercando di capire se ci siano gli estremi per contestare al padre la mancata custodia. Intanto, le condizioni del bambino, ricoverato a Torrette in coma farmacologico e in prognosi riservata, restano gravissime.