Padre Dall'Oglio, l'appello dell'Imam di Trieste per la liberazione: «E' un uomo di pace»

Padre Dall'Oglio, l'appello dell'Imam di Trieste per la liberazione: «E' un uomo di pace»
di Franca Giansoldati
Mercoledì 27 Maggio 2015, 13:00
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«Non è possibile che da due anni non si sappia nulla su Paolo dall'Oglio. Un uomo di pace, un ambasciatore di pace, un profeta di pace. Chiediamo libertà immediata per lui».

Nella sede della Federazione Nazionale della Stampa l'appello appassionato dell'Imam di Trieste, Nader Akkad, siriano di Aleppo, viene condiviso dai familiari del gesuita rapito in Siria, da padre La Rivera di Civiltà Cattolica, da Antoine Courbane, docente libanese, da Marco Impagliazzo della Comunità di Sant'Egidio e da Riccardo Cristiano, esperto di Medio Oriente e organizzatore di una riflessione comune sulla situazione in Siria.



Un quadro devastante: quattro anni di guerra civile hanno causato oltre 200 mila morti e una serie di sequestri, tra cui quello di due gesuiti, Dall'Oglio e Jacques Murad, e due vescovi ortodossi, anch'essi nelle mani dell'Isis da parecchio tempo. Ma la cosa peggiore è che sta saltando quella condivisione che da duemila anni ha legato cristiani-arabi e musulmani e che proprio padre Dall'Oglio cercava di mantevere viva, di rafforzare grazie al centro di Deir Mar Musa divenuto simbolo di un percorso di pacificazione e dialogo.



Il professor Courbane ha spiegato ai presenti che la divisione nel mondo arabo tra cristiani e musulmani resta un elemento portato avanti dalla politica, visto che nei fatti non ha mai riguardato il vivere civile, il modo di affrontare la vita e la storia di queste due entità che sono parte della storia della Siria. “Io non sarei il cristiano che sono senza la parte di Islam che è in me, e viceversa. Nel Levante l'arabo è anche la lingua del Vangelo” ed è per questo che bisogna guardare al mondo arabo senza pregiudizi. Non c'è una guerra di religione. Esattamente come era abituato a fare capire ai suoi interlocutori padre Dall'Oglio che su questo pilastro ha costruito una missione, un modo di interpretare la vocazione, di incarnare il Vangelo. Di Padre Dall'Oglio da diversi mesi non si sa più nulla. Padre La Rivera ha spiegato che è stato rapito nel momento peggiore e nel luogo peggiore, vicino a Raqqa, due anni fa, dove l'Isis seminava il terrore. Probabilmente si trovava là per cercare di mediare per la liberazione di alcuni prigionieri, anche grazie alla conoscenza dei dialetti locali e al fatto che si sentiva un siriano tra i siriani, e che gli stessi siriani lo consideravano come tale. Abouna, il padre.



Le notizie durante questo lungo periodo di prigionia – un sequestro anomalo - sono state inframezzate da particolari brutti, come la notizia rimbalzata un anno fa su alcuni siti, sulla sua morte, ad altre voci successive più speranzose. Alcuni mesi fa, poco tempo dopo la liberazione delle due ragazze cooperanti, era pronta una missione da parte della nostra intelligence per andare in Siria a liberarlo, visto che fonti locali avevano passato informazioni sulla sua presunta localizzazione. Purtroppo qualcosa deve essere andato storto, o forse le notizie erano inconsistenti, perchè la missione per liberarlo non c'è stata, e da allora non si è più saputo nulla. Silenzio. Così come è calato il silenzio anche sui due vescovi siriani ortodossi che, stando alle voci raccolte, erano tenuti in prigione ma non nello stesso luogo in cui sarebbe tenuto padre dall'Oglio. Il Papa stesso ha chiesto più volte se vi fossero novità sulla vicenda, ma le voci che arrivano in Vaticano erano tutte frammenterie e piuttosto inconsistenti. Il nulla. Probabilmente perchè la zona controllata dall'Isis è ormai fuori controllo per tutti. La rete degli informatori forse è saltata.



Padre Dall'Oglio, lo ha spiegato bene ieri pomeriggio Riccardo Cristiano assieme ad Impagliazzo, rappresenta un simbolo, il simbolo di un dialogo possibile, di un futuro di convivenza per tutta la Siria. Probabilmente è anche per questo è che stato rapito padre Murad, il gesuita che è succeduto alla guida del monastero di Deir Mar Musa dopo il sequestro, due anni fa, di Dall'Oglio. La sorella Concetta, ieri pomeriggio, ha ringraziato tutti coloro che pregano per sciogliere questa situazione di stallo. “Il male avrà sempre dei confini solo il bene è infinito”.