Embrioni, la mamma mancata: «La denuncia? Ci sto pensando»

Embrioni, la mamma mancata: «La denuncia? Ci sto pensando»
di Lorenzo De Cicco
Domenica 20 Aprile 2014, 13:21
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Va avanti l’inchiesta sullo scambio di embrioni, che riduce a due il numero delle coppie coinvolte. Sono sotto choc, psicologicamente distrutta, ma con il pensiero rivolto anche all’altra coppia, dice la mamma biologica dei due gemelli. E ora si valutano le azioni legali. «Sotto choc, psicologicamente distrutta». Ma con il pensiero rivolto «anche all'altra coppia. Perché anche la loro vita è stata cambiata». Per la mamma biologica dei due gemelli finiti al centro del clamoroso scambio di embrioni all'ospedale Pertini di Roma sono i giorni del dolore e della disperazione. Ieri la donna, insieme al compagno, è fuggita dalla casa in un bel quartiere di Roma. Ma dalla sofferenza, dalla tortura di non poter crescere i propri figli biologici, non può fuggire.



LA SOFFERENZA

«Sono psicologicamente distrutta», ha detto la mancata mamma alla sorella che l'ha sentita nei giorni scorsi. «Ora pensiamo anche all'altra coppia coinvolta – dice la donna - Questa vicenda ha colpito tutte e due le nostre famiglie. In un senso o nell'altro le nostre vite saranno diverse da come ci aspettavamo». I genitori biologici non hanno ancora «deciso come muoversi a livello legale». Lo faranno nei prossimi giorni. Provando a lasciare da parte le emozioni, ammesso che sia possibile. Al momento non è stata presentata nessuna denuncia, tutte le valutazioni saranno fatte la prossima settimana. L'altra coppia invece sì, ha deciso. La mamma rimasta incinta di un embrione non suo ha voluto con il marito avviare un'azione legale contro l'ospedale romano. La donna non ha mai pensato di abortire, nonostante la terribile notizia dello scambio, come ha spiegato il legale della coppia. Ma ora pretende verità sui responsabili dell'incredibile errore che ha portato allo scambio delle provette. Errore nato da una confusione tra i cognomi delle due donne, che avevano cinque lettere uguali su sette.



LE INDAGINI

A partire da martedì scatteranno le indagini dei carabinieri del Nas. Subito dopo le feste gli investigatori del Nucleo antisofisticazione avvieranno l'attività di «accertamento e acquisizione di documenti» sullo scambio degli embrioni. Un’azione chiesta dalla Procura di Roma che ha aperto un fascicolo di indagine sulla vicenda. Procedimento che ancora rimane senza ipotesi di reato e indagati, ma che già a partire dalla prossima settimana potrebbe avere sviluppi. Quella dei Nas non sarà un'ispezione, ma un'operazione per «cristallizzare i fatti e gli elementi» che hanno contribuito all'errore, spiegano i carabinieri.



LE COPPIE IN PROCURA

Gli approfondimenti andranno avanti per tutta la settimana e l'operazione non riguarderà solo l'ospedale romano: i Nas incontreranno anche le coppie coinvolte dalla vicende. Coppie che i risultati del test del Dna hanno ristretto da cinque a due. I controlli, elaborati da una commissione ad hoc presieduta dal genetista e rettore dell'università di Tor Vergata Giuseppe Novelli, hanno chiarito che la donna rimasta incinta porta in grembo due gemelli non suoi, figli biologici della seconda coppia, in cui invece gli embrioni, anche questi scambiati, non avrebbero attecchito.

La conferma è arrivata anche dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin: «Gli ultimi riscontri dimostrano l'ipotesi sollevata fin dall'inizio dallispezione ministeriale - ha detto la Lorenzin - si tratta di uno scambio tra due sole coppie, per un errore umano provocato dalla quasi omonimia dei cognomi di due pazienti e dalla insufficiente qualità delle procedure di sicurezza e tracciabilità». L’esame ha ricostruito i profili genetici degli embrioni ed è riuscito a risalire ai genitori biologici. L’esito positivo ha confermato l'incompatibilità genetica già riscontrata presso il Centro Sant'Anna della Asl RmA.