«Adesso sarà un processo sulle frasi che ho detto, io ho usato la parola "sabotaggio", che è una parola nobile usata anche da Gandhi. Continuo a pensare che il Tav vada sabotato, ma sono convinto che si saboterà da solo perchè non ci sono i soldi per costruirlo. Il buco del Tav sarà un 'buco interrottò, un 'bucus interruptus'». Così lo scrittore Erri De Luca in truibunale a Torino si è allontanato dall'aula di udienza circondato dai fotografi e fra gli applausi del pubblico. Il processo che lo vede imputato per istigazione a delinquere è stato rinviato al 18 marzo.
Il giudice ha respinto la richiesta della procura di fare testimoniare l'architetto Mario Virano, presidente dell'Osservatorio sulla Torino-Lione, e questa circostanza è stata accolta con favore dalla difesa. «Diversamente - ha detto l'avvocato Gianluca Vitale - questo sarebbe diventato un processo contro l'intero movimento No Tav e con una apologia del Tav».
«Se sarò condannato non farò ricorso.