Francesca Pascale e Vittorio Feltri si iscrivono all’Arcigay

Francesca Pascale e Vittorio Feltri si iscrivono all’Arcigay
di ​Cinzia Peluso
Domenica 29 Giugno 2014, 09:22 - Ultimo agg. 09:23
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La destra e la sinistra? Le barriere cadono di fronte alla battaglia per i diritti civili. E può succedere, come è veramente accaduto ieri, che pur potendo scegliere un'organizzazione di centrodestra Francesca Pascale e Vittorio Feltri preferiscano invece l'Arcigay, un'associazione da sempre schierata a sinistra. Si sono iscritti ieri.



Una mossa che subito proietta nel futuro politico la speranza di una nuova battaglia trasversale. «Adesso Forza Italia sia disponibile a costruire una maggioranza parlamentare trasversale per garantire la parità di diritti per le coppie omosessuali», incalza il senatore del Pd, Sergio Lo Giudice. Mentre il vicedirettore del Giornale firma già da ora con «questo gesto simbolico» la sua cambiale per il rinnovamento, per «affermare al massimo la necessità di estendere i diritti civili». «Quando si tratta di trasformare i diritti in fatti concreti si trovano tutti in difficoltà - commenta a caldo -. Renzi ha fatto tanti annunci e poi è finito in un sistema istituzionale che rende difficile qualsiasi iniziativa. Ogni volta che ci ha provato Berlusconi si è trovato il mondo addosso. Finché si tratta di chiacchiere sono tutti d'accordo, quando è l'ora di trasformarle in fatti concreti si incontrano gli ostacoli».



Ostacoli che non sembrano proprio far paura alla fidanzata di Silvio Berlusconi. La sua «crociata» era partita già un paio di settimane fa. In un'intervista aveva detto il suo «sì alle unioni civili, al rispetto per la libertà individuale». E aveva spiegato: «Ho scelto io, liberamente, di convivere con un uomo divorziato e mi sta bene così. Certo, mi spiace quando, trovandomi in chiesa, il prete mi guarda dall'alto in basso e punta contro di me il suo indice accusatore per farmi capire che rappresento in quel caso il peccato». Una frecciata alla Chiesa che «deve rispettare anche la libertà di uno Stato laico e non confessionale, altrimenti si sconfina nella discriminazione di chi non è cattolico». E un'altra al partito che, accanto «all'anima liberale rappresentata da Silvio Berlusconi, ne ha altre». Francesca sferra l'attacco: «Per la paura di spaventare la Chiesa si fa finta di non vedere e non sentire».



E chissà se non potrebbe aprirsi così la strada verso la fondazione di un nuovo partito. «Noi abbiamo anche la tessera pronta per Silvio Berlusconi. Ma intanto proponiamo a Francesca Pascale un incontro, per aprire una campagna trasversale in Parlamento e nel Paese che porti alla fine del tabù sui nostri diritti», è l'invito di Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center che è stato fondato anche dall'Arcigay.


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