Frecciarossa a Lecce e Taranto: spiragli dalle Ferrovie dello Stato

Frecciarossa a Lecce e Taranto: spiragli dalle Ferrovie dello Stato
di Oronzo MARTUCCI
Mercoledì 2 Settembre 2015, 15:48 - Ultimo agg. 15:49
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La battaglia dei pugliesi delle province del Sud contro la decisione di Trenitalia di istituire dal 20 settembre una coppia (andata e ritorno) di treni Frecciarossa sulla linea Milano-Bari, tagliando fuori dal servizio il bacino di utenza e le fermate di Taranto da una parte e Brindisi e Lecce dall’altra, sta cominciando a dare qualche frutto.



Lo stesso presidente Michele Emiliano, il quale aveva già ribadito che la decisione di bloccare il percorso del Frecciarossa a Bari cade per intero sulla responsabilità di Trenitalia e che la Regione non è stata mai coinvolta nelle scelte, ieri ha aggiunto di aver avuto «assicurazione da Rfi (Rete ferroviaria italiana, la società che gestisce le infrastrutture, ndr) sulla massima disponibilità a venire incontro alla nostra richiesta di far partire i Frecciarossa da Taranto e Lecce. Ci rendiamo conto che ci sono delle questioni tecniche da superare - ha spiegato Emiliano - ma si tratta di questioni che vanno superate. Non possiamo accettare che quel tipo di treno si fermi a Bari. È inaccettabile e cercheremo in tutti i modi di conoscere le condizioni perché questo treno più moderno, confortevole e veloce possa regolarmente partire dal Salento».



Le questioni tecniche da superare a cui ha accennato il governatore pugliese riguardano il fatto che Trenitalia (la società che gestisce i treni e organizza orari e servizi sulla rete) ha previsto la partenza del Frecciarossa da Milano alle 7.50 e arrivo a Bari alle ore 14.20 (percorso in 6 ore e 30 minuti) con ripartenza da Bari alle 16.20 e arrivo nel capoluogo lombardo alle 22.50. In pratica per far arrivare il Frecciarossa sino a Lecce bisognerebbe anticipare la partenza da Milano di un'ora circa, trovare il modo di tagliare i tempi di percorrenza e anticipare la ripartenza per garantire il completamento del percorso Lecce-Milano entro le 23.



Fonti vicine a Trenitalia hanno anche sottolineato l'antieconomicità del prolungamento del percorso dei Frecciarossa oltre Bari. Ma tale valutazione non è supportata da alcuna indagine. Di più. Il segretario generale regionale lombardo della Federazione dei lavoratori dei trasporti della Cgil, Rocco Ungaro, ostunese di nascita, ha contestato tale antieconomicità. «È vero che il Frecciarossa è un treno a mercato, che non entra tra quelli garantiti dal contratto di servizio tra il governo e Trenitalia, e ha un costo che deve essere pagato dagli utenti. Ma il mercato sulla linea Milano-Lecce è sempre stato florido, come emerge dal fatto che i treni Frecciabianca ora utilizzati su quella linea sono sempre stracolti», ha spiegato.



«Il mercato si costruisce e si consolida attraverso la fidelizzazione dei clienti, garantendo servizi di qualità e facendo emergere tra gli stessi clienti la convenienza a utilizzare il treno invece dell'aereo. Trenitalia non offre mai numeri che facciano emergere la presunta antieconomicità della tratta Bari-Lecce», ha sottolineato ancora il segretario della Filt Cgil della Lombardia.



«È assurdo che il Frecciarossa si fermi a Bari. È assurdo perché significa tagliare fuori un bacino di utenza straordinario e in forte crescita anche dal punto di vista turistico. È assurdo perché invece di accorciare l'Italia le Ferrovie continuano a porre ostacoli burocratici. È assurdo se ricordo che 40 anni fa, da lavoratore pendolare da Milano a Bari, con il treno impiegavo 8 ore e ora impiego qualche minuto in più. È assurdo se penso che a Surbo, alla periferia di Lecce, esiste una grande officina delle Ferrovie dello Stato che può garantire efficienza ai Frecciarossa».



Per Ungaro ci sono «migliaia di cittadini del Salento che sono disposti a utilizzare i Frecciarossa e a pagare la relativa tariffa. Piuttosto è opportuno che Trenitalia organizzi il servizio almeno su due coppie di treni, per avere partenze al mattino sia da Lecce che da Milano con ritorno in giornata».



«Un costo enorme? Neppure per idea», ha sottolineato il segretario generale della Cgil trasporti della Lombardia. Trenitalia riveda le partenze dei Frecciabianca ora utilizzati e usi al posto di una coppia di Frecciabianca un'altra coppia di Frecciarossa in partenza da Lecce. E si preoccupi di garantire fermate in tutti i capoluoghi di provincia pugliesi. Solo così potrà fare concorrenza al trasporto aereo. Vi è una fascia di utenti, soprattutto anziani, che all'aereo preferisce il treno, anche a costo di impiegare un po' di tempo in più nel percorrere la tratta Milano Lecce o Milano Brindisi», ha concluso Ungaro.