«Mi hanno ipnotizzata»: e consegna ai ladri un "tesoro" al ladro

«Mi hanno ipnotizzata»: e consegna ai ladri un "tesoro" al ladro
di Cesare Arcolini
Giovedì 2 Luglio 2015, 09:57 - Ultimo agg. 10:15
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PADOVA - Ipnotizzata e rapinata di beni per diverse centinaia di migliaia di euro. La vittima è una pensionata che vive a pochi chilometri dai confini di Noventa Padovana. Ora la vittima ha paura e potrebbe trasferirsi a casa della figlia per riprendersi dallo choc.



A mettere a segno il colpo sono stati due malviventi, di cui uno è rimasto fuori in auto, pronto a favorire la fuga del complice. L'anziana non ha la forza ne la voglia di parlare. Ha lasciato alla figlia quarantenne il compito di ricostruire la drammatica vicenda. «Mia madre si trovava nel giardino della sua villa ad annaffiare i fiori. Ad un tratto si è avvicinato uno sconosciuto che ha riferito di essere un dipendente dell'acquedotto. Le ha detto che in tutta la strada erano in corso lavori per aggiustare una perdita e che l'uso dell'acqua sarebbe venuto meno per circa due ore».



Almeno all'inizio l'anziana donna non ha battuto ciglio, anzi ha ringraziato per la comunicazione. Ben presto però il malvivente ha rotto gli indugi ed è diventato più pressante nelle sue richieste. «Signora - ha proseguito nel racconto la figlia - devo entrare a casa sua per vedere il contatore e se dai rubinetti esce acqua contaminata». A questo punto è iniziato un vero e proprio incubo per la donna. Il bandito le ha messo le mani al collo e le ha sussurrato poche parole. Non è escluso che in mano avesse anche un fazzoletto inumidito di anestetizzante. Sta di fatto che da quel momento in poi la malcapitata ha eseguito tutti gli ordini: ha messo in un unico sacchetto gioielli, monili in oro antico, pietre preziose e persino la fede nuziale. Anche tutti i buoni postali per oltre duecentomila euro. Quando ormai il colpo era ormai quasi completato l'uomo ha chiesto di aprire un rubinetto nel bagno.



«In quella breve frazione di secondo - ha raccontato la figlia - ha raccattato il sacchetto con il tesoro ed è fuggito. Mia madre, in un attimo di lucidità, gli è corsa dietro. L'ha visto salire su un'utilitaria di colore chiaro con il complice. Si è messa in mezzo alla strada urlando e per poco non veniva investita». Immediato l'allarme al 112. Sul posto sono intervenuti i carabinieri. «I carabinieri - ha concluso la figlia - mi hanno detto che è una banda di nomadi provenienti dall'Emilia e hanno già colpito in altre zone. Mia madre poteva morire schiacciata dall'auto. Lancio un appello a tutti gli anziani: non rivolgete parola a persone che non avete mai visto». Le ricerche della coppia di banditi truffatori è stata diramata ovunque, ma al momento senza esito.