Ingannata dal padre e costretta a sposare uno sconosciuto: 14enne violentata dal marito

Violentata dal neomarito
Violentata dal neomarito
di Federica Macagnone
Martedì 30 Giugno 2015, 23:33 - Ultimo agg. 23:43
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Un matrimonio combinato in una lingua sconosciuta, un rapporto sessuale non voluto e la fuga come unica via di scampo. È successo a una ragazza di 14 anni costretta a sposare un uomo di 30 nella sua casa di Manchester per volere del padre che adesso, a due anni dai fatti, dovrà scontare 14 settimane di carcere.



La cerimonia è stata organizzata dal padre della ragazza, coadiuvato da alcuni parenti, mentre i fratellini della giovane erano a scuola. Era il suo 14esimo compleanno quando una zia e il padre bussarono alla porta della sua stanza e la fecero vestire con un abito da sposa. La giovane fu condotta al piano inferiore dell'appartamento dove ad attenderla c'era un uomo di 30 anni: la cerimonia venne celebrata da un imam che parlava bengalese, lingua sconosciuta alla ragazza.



Tutto ciò che la giovane sapeva era che quando la zia alle spalle le avrebbe stretto il braccio lei avrebbe dovuto parlare. Terrorizzata e non avendo altra possibilità non le restò che eseguire gli ordini: dopo le nozze l'uomo la condusse in camera da letto dove abusò di lei.



Sconvolta e senza speranza, solo a quel punto la ragazza si vestì rapidamente e si diede alla fuga: in strada vide una macchina della polizia e le corse incontro disperata per raccontare ciò che le era successo. Tutto questo accadeva nel 2013. Adesso, la Manchester Crown Court ha deciso di condannare a 14 settimane di carcere il padre che l'ha tradita.



«Il padre era sottoposto a forti pressioni culturali da parte di altri membri della famiglia – ha detto il pm Elizabeth Nichols – Non era solo al momento del matrimonio, ma è anche vero che lui era l'unica persona preposta a proteggere la figlia. La ragazza era terrorizzata e, quando ha capito ciò che le stava accadendo, non ha potuto far altro che andare avanti con il matrimonio combinato».



In tribunale, a difendere il padre della ragazza, l'avvocato Bunty Batra che ha sottolineato come da parte dell'uomo non ci fosse nessun intenzione di fare del male alla figlia: «Il matrimonio è sicuramente da dichiarare nullo perché il mio assistito non ha dato il consenso. Inoltre non avrebbe mai acconsentito ad alcun contatto fisico».



Il giudice Patrick Campo, sottolineando la forza della giovane donna, ha comunque ravvisato un “inganno” messo in atto dal padre che l'ha raggirata mettendola in condizione di non capire nemmeno la lingua nella quale si stava svolgendo la cerimonia: «Il suo dovere era quello di proteggere sua figlia – ha detto il giudice – Ha violato tali obblighi. Forzando questa unione ha tradito la sua fiducia». Il padre adesso dovrà scontare 14 mesi di carcere, mentre il “marito” 30enne è volato in Bangladesh tempo fa e non ha più messo piede nel Regno Unito.