Italicum, la maggioranza ha 80 deputati di margine

Italicum, la maggioranza ha 80 deputati di margine
di Diodato Pirone
Lunedì 27 Aprile 2015, 06:39 - Ultimo agg. 08:18
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Fiducia o non fiducia l'approvazione della nuova legge elettorale alla Camera non sembra essere in discussione. Sul piano tecnico la partita appare come decisa anche se, ovviamente, le modalità del via libera sono politicamente importanti se non altro per definire i rapporti di forza nel Pd, nella maggioranza e in Forza Italia. La disposizione degli eserciti in campo è abbastanza chiara: il governo parte da circa 80 seggi in più oltre la maggioranza teorica di 316 si. A questo risultato si arriva sottraendo alla maggioranza stessa 20 deputati Pd che in caso di fiducia non la voteranno ma sommando una decina di deputati di Forza Italia che sono favorevoli all'Italicum e in caso di fiducia potrebbero non presentarsi in aula indebolendo di fatto il fronte del ”no”.



A quota 396 deputati per il sì (teorico) si arriva sommando i deputati Pd favorevoli (290) a quelli Ncd-Udc (33), di Scelta Civica e per l'Italia (38), almeno 25 del Misto e 10 di Forza Italia.

Ovviamente non tutti i sì disponibili sulla carta poi voteranno effettivamente per le più svariate ragioni (malattie, missioni, mal di pancia politici o altro) ma il margine numerico è ampio e non lascia spazio ad esiti diversi dall'approvazione.



Questo ragionamento mantiene la sua validità essenzialmente in caso di voto di fiducia. Se il governo non se la sentirà di correre il rischio implicito nei voti segreti sarà sufficiente attendere il normale svolgimento dei lavori parlamentari che inizieranno domani con l'esame generale. In questo caso, probabilmente ai primi di maggio, un consiglio dei ministri autorizzerà il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi a porre la questione di fiducia che si dovrebbe articolare su tre voti che assai probabilmente si svolgeranno in una sola giornata.



Sempre in questo scenario sarà buona misura osservare il comportamento delle minoranze Pd. Molti bersaniani, infatti, si dicono decisi a votare la fiducia ma non il voto finale sulla legge a scrutinio segreto. Una linea di comportamento che dovrebbe essere seguita da una quindicina di deputati dem, più o meno equilibrati dall'ingresso in ampo della decina di parlamentari favorevoli di Forza Italia. In definitiva l'approvazione definitiva dell'Italicum potrebbe avvnire con un pugno di voti in meno rispetto a quelli della fiducia. Ma, partendo da quota 396, anche se fra i dem gli anti-Italicum fossero molti di più (si sussurra che potrebbero arrivare a 70), l'approvazione non sembra essere sul filo del rasoio.



Naturalmente lo scenario cambierebbe - nel senso che le incognite per il governo si moltiplicherebbero - in caso di voto segreto. Anzi, di voti segreti. Già perché il regolamento della Camera consente a 30 deputati di chiedere lo scrutinio segreto in occasione dell'approvazione di un articolo o della votazione di un emendamento. In teoria si potrebbe arrivare a un'ottantina di voti segreti.



Quale migliore occasione per un arrembaggio? E sarebbe assai probabile la richiesta di voto segreto sull'emendamento che consente l'apparentamento di più liste in occasione del ballottaggio. Una proposta che snaturerebbe la nuova versione dell'Italicum basata sul voto di lista (come in tutta Europa) e non più sulle coalizioni (come si è fatto in Italia fin dal Mattarellum).