Mantovani, la parabola tra gaffe, appalti e favori e l'amicizia speciale con “mamma Rosa”

Mantovani, la parabola tra gaffe, appalti e favori e l'amicizia speciale con “mamma Rosa”
di Claudia Guasco
Martedì 13 Ottobre 2015, 13:09 - Ultimo agg. 13:11
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MILANO - Maggio 2014. Le telecamere, con relative immagini postate su YouTube dal canale della lista "Cambiamo Arconate Cittadini Liberi", sono puntate su Mario Mantovani, ai tempi assessore alla Sanità in Regione Lombardia, che interviene nella campagna per l'elezione del sindaco di Arconate.



In tempi di crisi e disoccupazione, qual è il tema che sta più a cuore alla cittadinanza? Il lavoro, naturalmente. E Mantovani, da volpe della politica, sa che è questo il tasto da toccare. Salvo spingersi un po' troppo oltre. Sale sul palco e dice: «Ho trovato tanti posti di lavoro. Adesso per esempio ho nelle mie disponibilità, perché voi me le avete consentite eleggendomi in Regione Lombardia, anche di segnalare delle persone. Ho bisogno di direttori generali, ho bisogno di persone che me lo chiedono. Anche lo Stomatologico di Milano me lo sta chiedendo. Io... come prima cosa mi vien da segnalare la gente di Arconate». Ciò che seguì fu una bufera politica, ma dopo le scuse del diretto interessato, la vicenda non lasciò strascichi.



APPALTI E FAVORI

Oggi però suona come un presagio: Mario Mantovani, vicepresidente della regione Lombardia e assessore alla Sanità fino al 1 settembre scorso, è stato arrestato per corruzione e concussione. Secondo i pm di Milano avrebbe sfruttato l'influenza derivante dalle numerose cariche ricoperte tra il 2012 e il 2014, anche presso il ministero dei Trasporti, per pilotare alcune gare d'appalto nel settore sanitario, favorendo liberi professionisti in concorso con altri pubblici ufficiali e ottenendo in cambio mazzette non sotto forma di denaro, ma di prestazioni di professionisti.



Sarebbe stato corrotto con lavori su immobili riconducibili a lui o ai suoi familiari. Proprio questa mattina l'assessore regionale ai rapporti con l'Unione europea avrebbe dovuto aprire i lavori di un convegno sulla trasparenza nella Pubblica Amministrazione. Impegno annullato, anziché il discorso inaugurale sono scattate le manette. Dal '90 impegnato nel settore delle residenze sanitarie estive e colonie, Mantovani è stato sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti durante l'ultimo governo di Silvio Berlusconi. È stato in Parlamento come senatore del Pdl dal 2008 al 2013, poi riconfermato sempre a Palazzo Madama con Forza Italia. Per due legislature consecutive, la prima nel 1999 e la seconda nel 2004, ha ricoperto il ruolo di europarlamentare.



MAMMA ROSA

Ma nonostante il curriculum, i maligni all'interno del suo partito non hanno dimenticato da dove è partito e gli hanno affibiato un soprannome che ne ricorda le origini: "Il badante di mamma Rosa". Perché Mantovani ha conquistato la fiducia di Silvio Berlusconi restando al fianco della madre, nel suo ruolo di esperto di assistenza agli anziani. Ha fondato Sodalitas, una cooperativa sociale che amministra alcune residenze per la terza età, e ora è proprio la gestione di queste attività a metterlo nei guai.



I reati messi in fila dai pm sono concussione, corruzione e turbativa d'asta: gare pilotate per i servizi di trasporto di malati dializzati, per opere in edifici scolastici e in case di riposo. E poi ci sono i lavori di ristrutturazione presso immobili a lui riferiti da parte di un ingegnere "ringraziato" con sette appalti in opere pubbliche. Le ristrutturazioni, prezzo della presunta corruzione, riguarderebbero case e appartamenti di proprietà di Mantovani o dei suoi familiari, case di riposo, tra cui l'Opera Pia Castiglioni, e cascine.
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