Marino e la trasferta Usa: «Conto da 22mila euro». Bufera sui costi “lievitati”

Ignazio Marino
Ignazio Marino
Lunedì 5 Ottobre 2015, 06:19 - Ultimo agg. 11:09
2 Minuti di Lettura
Senza fine. La guerra all'ultimo scontrino continua. E questa volta c'è un altro capitolo sull'ultimo (contestato) viaggio del sindaco Marino negli Usa. Sono sempre i costi a tenere banco. Denuncia Alessandro Onorato (Lista Marchini): «Lui ha sempre spergiurato che quel viaggio, assolutamente inutile, non sarebbe costato nulla ai cittadini e invece hanno preso dalle tasche dei romani ben 22.085,27 euro». E di questi 4.866 «sono proprio per Marino».



In un primo momento il cerimoniale aveva parlato di 16mila euro, chiesti come anticipo di cassa. Ora i costi lievitano, rendicontazione alla mano fino a 22mila per tutti e quattro i componenti della missione. «Soldi inutili se non per mettere Marino in prima fila con la fascia tricolore davanti al Papa e senza invito», attacca Onorato. E anche Fratelli d'Italia non molla. Fabrizio Ghera: «Adesso capiamo perché il sindaco ha fatto aumentare il plafond della sua carta di credito». A luglio 2013 poteva infatti autorizzare una spesa entro 10mila euro mentre a settembre fino a 50mila euro, secondo il capogruppo del partito di Giorgia Meloni. Che annuncia un esposto in Procura. Iniziativa che si unisce alla denuncia alla Corte dei conti della Lista Marchini non sul viaggio negli Usa, ma sulle spese di rappresentanza, in Italia, del chirurgo dem. Costate nel 2014 172.000 euro in un anno, 14.500 al mese.



I DUBBI

Ci sono alcuni conti che, secondo l'opposizione, non tornano. Una cena del 26 dicembre 2013 all'Antico Girarrosto Toscano di via Campania: sei commensali, 260 euro di conto. Appuntamento giustificato come «cena con i rappresentanti della stampa per illustrare eventi natalizi». Ma messo in dubbio dai titolari del locale, frequentato dal sindaco e da alcuni componenti della sua famiglia che abitano in zona. Due mesi prima, il 26 ottobre, ancora una cena prelibata (spaghetti con l'aragosta per otto persone: conto 150 euro) con alcuni esponenti della comunità di Sant'Egidio. Situazione che l'opposizione smentisce. In totale, secondo quanto denuncia sempre la Lista Marchini, le spese di rappresentanza del chirurgo dem sono state di 172.000 euro in un anno, 14500 al mese. Anche il M5S affonda il colpo.



E sul blog di Grillo il gruppo capitolino scrive in un post: «A prescindere da eventuali vizi di illegittimità, che non starà a noi accertare, lo farà eventualmente la Corte dei Conti, un dato politico emerge in maniera chiara: il sindaco Marino ha confuso il suo mandato con quello di ministro degli Esteri, ambasciatore, Alto Rappresentante di Stato, o qualche carica simile». Come risponde il Comune davanti a questa pioggia di accuse? Semplice: non risponde. La linea del Campidoglio è chiara: «Abbiamo pubblicato tutto sul sito, non replichiamo alle accuse».



E nemmeno a chi smentisce le cene del sindaco fatte passare come appuntamenti istituzionali? La risposta è il silenzio. Intanto, anche Sel presenta il conto: «Stop alla discussione sulle presidenze delle Commissioni e di aprire un confronto di merito sul Giubileo dove i pochi soldi che ci sono vengono spesi male e dimenticando le periferie, sui trasporti dove l 'assessore Esposito anziché risolvere i problemi li aggrava».