Il prefetto Morcone: «L'orrore e quella foto del bimbo hanno annullato l'ostilità del Nord»

Il commissario all'immigrazione Mario Morcone
Il commissario all'immigrazione Mario Morcone
di Antonio Manzo
Venerdì 4 Settembre 2015, 10:57 - Ultimo agg. 11:56
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«È come se quella foto della tragedia del bimbo profugo di due anni riverso senza vita su una spiaggia turca avesse demolito il muro di ostilità sull’accoglienza che finora avevamo spesso riscontrato nel nord-est». È un Mario Morcone addolorato per quel «romanzo» di disumanità che è costretto a leggere tutti i giorni, pagine di rapporti che arrivano dal Mediterraneo «dove - dice con una punta di orgoglio - se non fosse stato per l’Italia, e la storia lo ricorderà, avremmo avuto migliaia e migliaia di morti».



Il prefetto, commissario all’immigrazione, lascia nel primo pomeriggio la prefettura di Venezia con in tasca un risultato positivo, forse impensabile fino a qualche settimana fa. «L’emozione di quella foto che ha commosso il mondo è stata davvero pedagogica per le istituzioni e chi le incarna», dice. Al punto che, racconta il capo del dipartimento del Viminale, «il presidente del Veneto, Zaia, ha aperto il suo intervento con parole commosse, riferite alla tragica immagine di Bodrum, tanto da assumere posizioni e indicare proposte molto concrete ed ispirate al buon senso».



Nelle ultime ore la Commissione europea sta lavorando alle nuove proposte di redistribuire fra i Paesi Ue 160mila profughi. Cioè ai 40 mila previsti, e non ancora distribuiti, se ne aggiungono altri 120mila. Non c’è il rischio che per l’Italia, spesso solitaria dell’accoglienza, si profili una ulteriore fase critica?

«Fra gli elementi di novità potrebbe anche esserci l’estensione della redistribuzione dei profughi, oltre che da Italia e Grecia anche dall'Ungheria. Si profila, però, anche la possibilità per un Paese Ue di chiamarsi fuori dalla redistribuzione ma con il rischio di pesanti sanzioni».



Al vertice di Venezia ha registrato un clima nuovo, sia pure sull’onda emotiva della tragica fine del bimbo sulla spiaggia siriana?

«Il presidente Zaia ha parlato di accoglienza diffusa. Cioè un sistema intelligente perché non crea problematiche legate ai grandi numeri: noi vogliamo piccoli numeri e presenze diffuse sul territorio, perché creano minor impatto sociale, maggiori garanzie di sicurezza e sono più accettati dalla popolazione».



Ci sarà un documento sottoscritto anche dai sindaci veneti?

«Principalmente dai sindaci. Non abbiamo nessun interesse, né voglia di forzare la situazione».



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