Bullismo a Milano, disabile 13enne presa a sassate dai coetanei: salvata dalla mamma

Bullismo a Milano, disabile 13enne presa a sassate dai coetanei: salvata dalla mamma
Lunedì 25 Maggio 2015, 12:08 - Ultimo agg. 28 Maggio, 22:08
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Un quartiere ad alto tasso di disagio sociale, segnato da un'infinita battaglia per l'occupazione delle case, con lo spaccio nascosto tra i palazzoni di edilizia popolare. Il Giambellino, a Milano, può essere un posto difficile dove crescere, soprattutto se sei un adolescente disabile.



Lo ha scoperto una ragazzina di 13 anni con un ritardo mentale che ieri sera è stata aggredita da un gruppo di 4-5 coetanei in un parchetto in via Gonin. Una violenza gratuita durata diversi minuti, durante i quali è stata prima presa di mira con battute denigratorie e poi con una manciata di sassi - pare di piccole dimensioni - raccolti da terra.



Alcuni l'hanno raggiunta alla schiena provocandole lividi giudicati per fortuna poco preoccupanti dai medici dell'ospedale San Paolo. I giorni di prognosi sono quattro ma questo non riduce la gravità del gesto.



La dinamica dell'aggressione è ancora in fase di ricostruzione dalla questura. Secondo l'annotazione redatta dai poliziotti intervenuti in via Gonin attorno alle 19.50, la ragazzina è stata assalita poco prima del loro arrivo da un gruppetto di cui non si conosce la nazionalità. La madre della 13enne non è riuscita a fornire dettagli su questo punto sebbene sia stata lei a metterli in fuga, dopo essere stata chiamata sul cellulare dalla figlia in lacrime. In ogni caso sarà presto riascoltata perchè in quel momento - dicono gli investigatori - era troppo agitata per ricostruire esattamente il quadro. La 13enne, che frequenta un'associazione della zona, a quell'ora era da sola.



Le speranze di chiarire l'episodio e di individuare in fretta gli autori sono quindi affidate a eventuali testimoni poichè non ci sono immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza. Presto un'informativa sarà inviata alla Procura per i minorenni. «Mi sembra una storia assurda - commenta una donna che abita nella strada accanto - Vengo sempre col mio bambino e non mi è mai successo niente. Qui abbiamo tanti problemi, a partire dallo spaccio, ma non ho mai sentito di qualcuno che se la prende con i disabili». «Anzi - continua il marito - in un quartiere popolare come questo chi si permette di aggredire un portatore di handicap, sopratutto se un ragazzino, diventa a sua volta discriminato e rischia anche qualche schiaffo».



Il 10 marzo scorso, nella stessa zona, la polizia è intervenuta per l'omicidio di Stefano Epis, ucciso a colpi di martello e coltello da Gaetano Teofilo e dal figlio 18enne, esasperati dalle continue liti con il vicino. Una storia di tutt'altro profilo. Forse è anche per questo che gli abitanti della zona ridimensionano l'accaduto della 13enne. «Dicono che era ghiaia e che la ragazzina non si è fatta niente - racconta il custode di un palazzo - Questo non significa che non sia grave ma non bisogna neppure esagerare. Comunque vedrete che il nome di quei cretini verrà fuori».
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