Pediatra per 11 anni ha stuprato e seviziato 11 bambini: a giudizio

Pediatra per 11 anni ha stuprato e seviziato 11 bambini: a giudizio
Mercoledì 15 Aprile 2015, 15:46 - Ultimo agg. 15:49
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MILANO - Un pediatra che lavorava a Milano avrebbe abusato di 11 bambini, tutti minori di 14 anni e uno anche di appena 2 anni, in 10 anni e fino all'anno scorso. L'uomo, iscritto all'Albo dei medici ma anche sedicente psicologo, era stato arrestato nel 2014 per un caso, ma poi dalle

indagini del commissariato Lorenteggio e della Squadra mobile, coordinate dal procuratore aggiunto Pietro Forno e dal pm Cristian Barilli, sono emersi altri episodi e sevizie. Ora è imputato con rito abbreviato.



A fine maggio del 2014 il pediatra, Maurizio L., 55 anni e che lavorava in una clinica a Milano, era stato fermato per violenza sessuale su un bambino di 12 anni, produzione e detenzione di materiale

pedopornografico e stalking per aver tempestato di sms la sua giovane vittima (l'inchiesta era partita proprio da una denuncia dei genitori per atti persecutori). In questi mesi sono, però, proseguite le indagini con rogatorie anche in Svizzera, dove

l'uomo, difeso dal legale Fabio Liotta, aveva una casa, e con le analisi di una serie di filmati sequestrati nei quali si vedevano bimbi costretti a subire atti sessuali e «sevizie». Dalle immagini gli investigatori sono risaliti all'identità delle vittime e il

pediatra - il quale, benchè avesse alle spalle un richiamo disciplinare e una condanna definitiva per detenzione di materiale pedopornografico, continuava ad esercitare - è ora a processo con rito abbreviato per una lunga serie di imputazioni (11

vittime in totale) davanti al gup di Milano Giuseppe Gennari.



L'uomo, tuttora detenuto, tra il 2003 e il 2014 avrebbe costretto bambini «in età preadolescenziale», con problemi

comportamentali perchè cresciuti in famiglie problematiche, a subire abusi sessuali nell'ambito, come si legge negli atti, di «rituali asseritamente 'esclusivì». Con i piccoli il medico «instaurava rapporti confidenziali anche mediante attribuzione di

nomignoli quali cioccolatino magico, folletto, cherubino», poi «denigrava» i loro genitori e induceva i bimbi a compiere atti sessuali chiedendo loro di «mantenere il 'loro segretò».