Apparizioni, il Papa avverte: la Madonna non ha emissari

Apparizioni, il Papa avverte: la Madonna non ha emissari
di Maria Chiara Aulisio
Mercoledì 10 Giugno 2015, 07:50 - Ultimo agg. 07:53
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«La Madonna non è un postino che porta messaggi ogni giorno». Papa Francesco lo aveva già detto lo scorso anno in occasione dell’ennesima apparizione mariana che, dall’agosto 2014, si verificherebbe il 13 di ogni mese a Oppido Mamertina, un comune della provincia di Reggio Calabria. Ancor prima il Pontefice aveva parlato di «cristiani senza Cristo» riferendosi a chi «cerca cose un po’ rare e un po’ speciali, che insegue visioni private dimenticando il Nuovo testamento». Scettismo e convinzioni ribaditi ieri, durante la messa celebrata nella Cappella di casa Santa Marta in Vaticano, quando il Papa è tornato ad attaccare senza mezzi termini segni e fenomeni soprannaturali, carichi di emozione e suggestioni, in grado di generare «confusione e peccato» nei credenti. Un monito, quello di Bergoglio, che appare quasi un appello rivolto a veggenti o presunti tali capaci di ricevere messaggi divini con una regolarità degna dei migliori porta lettere. «No, - dice il Papa - questa non è identità cristiana, ma è solo un’altra strada per fare un passo indietro nella fede. La curiosità genera confusione e ci allontana dallo spirito della sapienza che, invece, ci offre pace».



Fin qui il Santo Padre che se da un lato non fa mai esplicito riferimento al fenomeno Medjugorje, dall’altro è pronto a esaminare lo studio commissionato nel 2010 da Benedetto XVI che istituì una speciale commissione internazionale d’inchiesta su quanto è accaduto, e accade, in quel villaggio della Bosnia Erzegovina sconosciuto al mondo fino a mercoledì 24 giugno 1981 quando sei ragazzi, su una collinetta, dichiararono di aver visto la «Regina della Pace».



«Aspettiamo con ansia anche noi il responso della commissione - dice Mirjana Dragicevic, una dei sei veggenti di Medjugorje - è ora finalmente di fare chiarezza su ciò che accade sulla collina delle apparizioni. La Madonna continuo a vederla e sono convinta che il Papa non ce l’aveva con noi, ha parlato in generale e bene ha fatto. Troppa gente nel mondo specula sulla buona fede dei pellegrini». Un lungo lavoro d’indagine, quello coordinato dal cardinale Camillo Ruini, messo a segno con altri porporati e teologi specialisti, che ben presto verrà esaminato dal Pontefice per la decisione ultima e definitiva sulla credibilità di Medjugorje e dei sei veggenti, tre dei quali dichiarano ancora di incontrare la Madonna tutti i giorni. Di ritorno dal suo viaggio a Sarajevo, infatti, il Papa riferendosi all’operato della commissione aveva parlato di un «bel lavoro svolto» pronto finalmente ad avviarsi al giudizio finale in programma in occasione di una delle prossime riunioni plenarie della Congregazione per la Dottrina della Fede.



Quale sarà il verdetto? Bergoglio stroncherà definitivamente il fenomeno? Il Pontefice pensa che le apparizioni siano autentiche oppure no? Non sarà facile decidere anche perché, inutile nasconderlo, Medjugorje è ormai un luogo di devozione mondiale al pari di Lourdes, con milioni di pellegrini che ogni anno affollano la collina delle apparizioni e migliaia di conversioni in nome della «Gospa», senza contare il business economico: le visioni, dal 1981 ad oggi, oltre ad aver prodotto un fatturato miliardario per albergatori, tour operator e agenzie di viaggio, hanno convogliato moneta sonante anche nelle casse della locale Chiesa cattolica che avrebbe guadagnato 290 milioni di euro, donazioni escluse, grazie all’afflusso di pellegrini.



Un brand straordinario che ha fatto il giro del mondo trasformando il paesino a una trentina di chilometri da Mostar nel top del turismo della fede suggestionato senza dubbio dal gran numero di apparizioni. E questo riporta a uno dei nodi più difficili da sciogliere, ossia al fatto che le apparizioni della Madonna in Bosnia-Erzegovina non siano un fenomeno concluso, anzi per la prima volta nella storia della Chiesa hanno un carattere seriale, che continua appunto da oltre trent’anni. Da qui probabilmente la cautela di Ruini: il cardinale, in merito al lavoro d’inchiesta, ha più volte parlato di una «proposta articolata» lasciando immaginare che si stesse facendo strada in Vaticano una soluzione prudente e ancora interlocutoria. Nell’attesa, i sei veggenti di Medjugorje si ritirano in preghiera. «Non possiamo fare altro - prosegue Mirjana - poi ci penserà la Madonna».



La Dragicevic è l’unica che sceglie di parlare e commentare le parole del Pontefice affidando il suo pensiero al marito Marco. «Ho avuto apparizioni quotidiane dal 24 giugno del 1981 al 25 dicembre dell’82. - racconta - Quel giorno, affidandomi il decimo segreto, la Vergine Maria mi disse che per tutta la vita avrei avuto un’apparizione all'anno, il 18 marzo. Dal 2 agosto 1987 ogni secondo giorno del mese sento la sua voce e molto spesso la vedo. Insieme preghiamo per i non credenti. Adesso - aggiunge la veggente - dobbiamo farlo più che mai». Poi, una promessa: «Non so come andranno le cose, vedo in giro tanta confusione, quel che è certo è che se il Papa o il Vescovo del mio paese dovessero chiedermi di non salire più su quella collina, lo farò senza esitazione. La prima cosa che la Regina della Pace mi ha insegnato è la regola dell’ubbidienza e io intendo rispettarla fino in fondo. Al resto penserà lei».