«Pericolo Isis»: dagli Stati Uniti è allerta mondiale sui viaggi

«Pericolo Isis»: dagli Stati Uniti è allerta mondiale sui viaggi
di Roberto Romagnoli
Martedì 24 Novembre 2015, 09:14 - Ultimo agg. 18:43
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ROMA. Il regalo di Natale del premier Cameron al presidente Hollande potrebbe essere un bel pacchetto di bombardamenti sulle postazioni dell'Isis in Siria da parte della Royal Air Force. Già convinto da tempo che la Gran Bretagna debba fare di più contro lo Stato islamico, il capo del governo britannico ha ricevuto la spinta decisiva all'azione ieri davanti ai luoghi delle stragi del 13 novembre a Parigi.

Hollande prima lo ha portato lì - al Bataclan hanno lasciato entrambi una rosa tra centinaia di mazzi di fiori già deposti - poi all'Eliseo dove ha incassato la promessa che la Gran Bretagna «deve fare come la Francia». «Concordo pienamente - ha detto il premier britannico - sul cammino intrapreso da Hollande per battere lo Stato islamico in Siria» annunciando che già in settimana interverrà davanti al Parlamento per presentare «la nostra strategia comune».

E in serata il dipartimento di Stato Usa ha diramato un'allerta per i viaggi su scala mondiale, avvertendo i cittadini americani di possibili rischi dovuti ad una crescente minaccia terroristica.

La scadenza dell'allerta diramata dalle autorità americane è al momento fissata per il 24 febbraio 2016. Nell'avvertire i cittadini americani di possibili rischi nei viaggi a causa dell'accresciuta minaccia terroristica, il dipartimento di Stato menziona informazioni correnti secondo cui Isis, al Qaida, Boko Haram e altri gruppi terroristici continuano a pianificare attacchi in diverse regioni. Attacchi - si legge nella nota diffusa dal Dipartimento di Stato - che possono impiegare una vasta gamma di tattiche, con l'utilizzo di armi convenzionali e non convenzionali ed avere come obiettivi interessi sia pubblici sia privati. Intanto quel tragico venerdì 13 di Parigi, Cameron ne è convinto, darà la spinta necessaria per ottenere finalmente il via libera all'intervento armato in Siria. La Gran Bretagna deve comportarsi «come Churchill e non come Chamberlain» è il messaggio che il premier lancia al suo Paese: «Non possiamo delegare ad altri il compito e il rischio di proteggere il nostro Paese». Giovedì prossimo Cameron insisterà sulla necessità che Londra, se vuole essere presa sul serio, si schieri al fianco di Parigi e Washington contro lo Stato islamico. E ieri sera Cameron ha presentato il nuovo piano di investimenti per la difesa: nuove risorse per 12 miliardi di sterline che porteranno la spesa totale nel prossimo decennio a 178 miliardi.

Un'illustrazione del nuovo piano di sicurezza e difesa preceduta dalla dichiarazione che la partecipazione dei caccia britannici ai bombardamenti contro lo Stato Islamico in Siria «sarà uno degli elementi di una strategia generale a lungo termine per sconfiggere il Califfato, insieme a un grande sforzo internazionale per mettere fine alla guerra in Siria». «Dobbiamo attenderci l'imprevedebile» ha concluso Cameron. Sull'intervento in Siria, «la Francia ha preso la sua decisione a settembre, ora sta alla Gran Bretagna capire come può a sua volta impegnarsi». Parole pronunciate mentre caccia francesi impegnati decollavano dalla portaerei Charles De Gaulle per compiere raid contro l’Isis in territorio siriano. I 26 caccia imbarcati - Rafale e Super Etendard - triplicano la capacità dei raid francesi nella regione e si sommano ai 12 velivoli di stanza negli Emirati arabi Uniti e in Giordania. «Sceglieremo bersagli che faranno il massimo di danni possibili a questo esercito terroristico» è stato il messaggio di Hollande. In attesa che anche i caccia britannici - già operativi sull'Iraq - comincini a sganciare bombe sui jihadisti, Cameron non è voluto ripartire da Parigi solo con un carico di promesse offrendo, da subito, ai caccia francesi la possibilità dell'utilizzo della base della Raf a Cipro. «Ho offerto a Hollande l'uso della base della Raf di Akrotiri agli aerei francesi impegnati nelle operazioni contro lo Stato Islamico e ulteriore assistenza per il rifornimento in volo». Insomma, il primo passo di un coinvolgimento non più procrastinabile. Incassato il primo «regalo» da parte di Cameron, Hollande si prepara a una settimana che lo porterà oggi a Washington da Obama, domani a Parigi dove riceverà Angela Merkel e giovedì a Mosca da Putin dopo un croissant all'Eliseo con Renzi.