Colpo da tre milioni nella villa del signor Rolex, nei guai due imprenditori perugini

Colpo da tre milioni nella villa del signor Rolex, nei guai due imprenditori perugini
Lunedì 22 Dicembre 2014, 11:38 - Ultimo agg. 15:34
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PERUGIA - Un colpo da tre milioni di euro compiuto in una villa di Ginevra, Svizzera, porta direttamente a Perugia mettendo nei guai due imprenditori del capoluogo.



Nel week-end appena trascorso carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Perugia, insieme ai carabinieri del Tutela Patrimonio Culturale di Firenze hanno recuperato preziosi, mobili d’epoca e opere d’arte, per un valore di circa tre milioni di euro. L’operazione ha visto anche la partecipazione del personale della polizia di Ginevra perchè la refurtiva era il frutto del furto messo a segno ad aprile nella tenuta di Patrick Heiniger, amministratore della Rolex morto nel 2013.



Le iniziali indagini svolte dalla poliia elveticapermettevano di arrestare i tre autori del furto, tra cui due italiani. Nel prosieguo delle stesse emergeva il coinvolgimento di altri due elementi – anch’essi italiani – che avevano il compito di portare in luogo sicuro la refurtiva e cercare di trarne il maggior vantaggio economico.



A questo punto veniva richiesto, attraverso rogatoria internazionale, il coinvolgimento dei Carabinieri della Sezione di PG di Perugia in quanto i due italiani sono residenti nella provincia di Perugia. Si tratta di due imprenditori E.A. di 53 anni e di B.A. di 47 anni. Gli accertamenti hanno permesso di appurare l’effettivo coinvolgimento nel furto, con il compito di trattenere la refurtiva e cercare di “piazzarla” nel miglior modo possibile. I due imprenditori sono stati denunciati per ricettazione.



Le perquisizioni, effettuate al termine di accertamenti e riscontri, hanno consentito di recuperare la quasi totalità delle opere d’arte e della mobilia asportata, che era nella disponibilità dei due soggetti umbri. Infatti mancavanoall’appello due opere d’arte ed un mobile: questi, chesono stati rintracciati e recuperati, dal personale del Nucleo TPC, a Monza, dove erano stati portati per farli valutare.