Statali, Alfano: gli stipendi delle forze dell'ordine saranno sbloccati

Statali, Alfano: gli stipendi delle forze dell'ordine saranno sbloccati
Sabato 13 Settembre 2014, 22:39
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Potrebbe arrivare a breve la soluzione della vertenza dele forze dell'ordine in relazione agli scatti di stipendio: a dare un ulteriore segnale positivo stato il ministro dell'Interno Angelino Alfano che intervenuto a un incontro a Chianciano Terme ha detto che «il problema dello sblocco dei tetti stipendiali delle forze di polizia sarà risolto». Aggiungendo poi che «bisogna trovare lo strumento tecnico più adeguato e il veicolo più veloce. Il problema è risolto».



«Siamo dalla parte di quelle donne e di quegli uomini in divisa che ogni giorno difendono il nostro Paese e le nostre comunità», ha spiegato Alfano: «Anche se hanno esagerato con i toni, non possono essere sacrificati ulteriormente», ha aggiunto riferendosi alla minaccia di uno sciopero delle forze dell'ordine.



L'annuncio del ministro dell'Interno vuole contribuire a rasserenare il clima teso. Ma già il premier Matteo Renzi aveva voluto stemperare, aprendo, il 9 settembre, sulla vertenza delle forze dell'ordine e dei militari; «I denari per risolvere gli sblocchi» dei salari «e gli scatti - aveva spiegato il presidente del Consiglio - secondo i ministri già possono essere trovati». Anche se restava forte l'irritazione per quello sciopero generale annunciato mentre si trovava al vertice Nato in Galles. E anche lo stesso Alfano e il ministro della Difesa Pinotti erano già intervenuti con intenti risolutori.



Ma la soluzione è tutt'altro che semplice da trovare. Ballano infatti 800 milioni di euro: è la cifra che servirebbe per lo sblocco completo dei tetti salariali a partire dal 2015. Una cifra non agevole da reperire, considerato lo stato delle finanze pubbliche. Ma 200-300 milioni di euro sarebbero già stati individuati da Alfano e Pinotti nell'ambito dei bilanci dei rispettivi dicasteri, Ma i sindacati ed i Cocer non ci stanno ad uno sblocco parziale.



Tanto che proprio oggi è stato ribadito che se il governo non farà marcia indietro le organizzazioni che rappresentano queste categorie sono pronte a passare a «forme di protesta eclatanti, anche a uno sciopero bianco», come ha spiegato Donato Capece, segretario generale del Sappe, il sindacato più rappresentativo della polizia penitenziaria, che parteciperà il 17 settembre all'incontro con le organizzazioni del comparto sicurezza e delle forze armate che Silvio Berlusconi ha convocato per «intervenire nei confronti del governo con una presa di posizione decisa».



L'iniziativa, spiega Capece, è partita dai sindacati autonomi che fanno parte della Consulta della sicurezza: oltre al Sappe, il Sap (Polizia di Stato), il Sapaf (Corpo Forestale) e il Conapo (Vigili del Fuoco). Sono stati loro, che per il 23 hanno organizzato una prima protesta con assemblee di tre ore nei luoghi di lavoro e la scelta simbolica di recarsi a donare il sangue, a chiedere incontri a tutti i partiti politici. Il 16 vedranno alla Camera rappresentanti del gruppo del movimento di Beppe Grillo, mentre l'incontro con Berlusconi avverrà dopo un faccia a faccia che c'è già stato con Maurizio Gasparri.



«Abbiamo parlato anche con il responsabile Sicurezza del Pd Emanuele Fiano, che ha aperto sulla possibilità di non applicare la proroga del blocco anche nel 2015, ma temiamo che si tratti di una dichiarazione personale. Ora aspettiamo la convocazione da parte del premier Renzi», ha concluso Capece.