Tentò di palpeggiare una studentessa: condannato a due anni il bidello

Tentò di palpeggiare una studentessa: condannato a due anni il bidello
di Vincenzo LAGALANTE
Giovedì 5 Marzo 2015, 14:29 - Ultimo agg. 14:57
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FASANO - Il bidello arrestato nell’ottobre dello scorso anno perché tentò di palpeggiare una studentessa, è stato condannato in primo grado a due anni di reclusione (pena sospesa). Il 60enne fu arrestato cinque mesi fa con l’accusa di violenza sessuale aggravata.



Gli avvocati difensori dell'uomo avevano chiesto, e poi ottenuto, il patteggiamento della pena. Per il gip del Tribunale di Brindisi, Paola Liaci, il modo di fare dell’uomo, all’epoca, non aveva compromesso in modo grave la libertà sessuale della persona offesa e pertanto ha concesso così tutte le attenuanti generiche, potendo presumere che il 60enne si asterrà in futuro nel commettere altri reati. Durante il processo, il bidello avrebbe mostrato chiari segni di pentimento e, nel periodo in cui era agli arresti domiciliari, ha rispettato le prescrizioni previste tanto da essere scarcerato alcuni giorni dopo. I fatti risalgono allo scorso 23 settembre.



Attraverso una denuncia, prontamente effettuata in caserma, i carabinieri della stazione di Fasano avviarono le indagini su un presunto episodio verificatosi in quella mattina in una scuola media inferiore del fasanese. Dell’accaduto, a conclusione delle delicatissime indagini coordinate dal comandante Pierpaolo Pinelli, fu poi informato il pubblico ministero che, a sua volta, avanzò una richiesta di carcerazione per il collaboratore scolastico, accordata dal giudice il 15 ottobre. La giovane studentessa, in quel martedì mattina – secondo l’accusa –, sarebbe stata avvicinata dal collaboratore scolastico.



Un atteggiamento non insolito a quanto pare, per il rapporto confidenziale e di fiducia che gli studenti nutrono nei confronti dei bidelli di quella struttura. Il 60enne tentò di abbracciare in un primo momento la ragazzina. Quest’ultima, d’istinto, cercò di allontanarsi, tentando con disperazione di divincolarsi per sfuggire alla presa del collaboratore scolastico. Ma questi trattenne per il braccio la giovane studentessa, trascinandola per pochi metri in un angolo buio del corridoio.



In pochi istanti si sarebbe consumata la presunta violenza, con il bidello che avrebbe palpeggiato la ragazzina, mettendole una mano sul sedere. Questa poi fuggì via, traumatizzata e sotto shock. La giovane studentessa, comunque, con molto coraggio, raccontò tutta la storia a colui che poi ha sporto denuncia ai carabinieri. Gli investigatori hanno voluto da sempre preservare anche il nome della persona che si recò in caserma per raccontare tutto l’accaduto. Non è quindi dato sapere se a presentare denuncia sia stato un docente, un altro collaboratore scolastico, un compagno o una compagna di classe o i genitori della ragazzina.



Le indagini nei confronti del bidello 60enne fasanese durarono tre settimane. Una volta valutata tutta la documentazione fornita, il pubblico ministero avanzò la richiesta di carcerazione al giudice per le indagini preliminari. In pochissimo tempo fu emanata l’ordinanza e il collaboratore scolastico finì agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Qualche settimana dopo, però, visto il rispetto delle prescrizioni, il bidello fu scarcerato.