Terrorismo. ​Allerta giornali anche in Italia, la polizia blinda gli «obiettivi»

Terrorismo. ​Allerta giornali anche in Italia, la polizia blinda gli «obiettivi»
di Sara Menafra
Domenica 11 Gennaio 2015, 09:50 - Ultimo agg. 14:08
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Roma. Metal detector, ingressi blindati e collegamenti in videosorveglianza con le sale operative delle forze di polizia. Potrebbero ridursi così le redazioni dei giornali italiani, finora attestate su controlli piuttosto blandi all'entrata, ipotizzando che le aggressioni non potessero andare oltre le contestazioni o, casomai i furti.



Anche se per il nostro paese non ci sono allarmi specifici, in particolare sulla carta stampata (le preoccupazioni riguardano soprattutto i simboli religiosi), il capo della Polizia Alessandro Pansa ha ritenuto necessario alzare il livello di sicurezza su tutti gli obiettivi sensibili e chiedere maggiore attenzione anche ai giornali. Nella circolare diffusa ieri pomeriggio a tutte le questure e le prefetture della penisola, spiega: «L'attuale scenario internazionale impone una rivisitazione dell'intero quadro dei dispositivi di sicurezza e degli obiettivi da sottoporre a vigilanza».



Il che vuol dire che le regole di sicurezza dovranno cambiare anche per chi era abituato a tenerne poche o nessuna. Le questure sono state invitate a «promuovere urgentemente apposite riunioni tecniche di coordinamento, per raccogliere le indicazioni delle forze di polizia al fine di individuare gli obiettivi più sensibili». Il riferimento è agli «edifici di culto e di preghiera (chiese, sinagoghe e similari), sedi culturali e religiose, redazioni di organi di informazione ritenuti a rischio, strutture scolastiche che si caratterizzano per l'impostazione religiosa (con specifico riferimento alle scuole ebraiche)».





Nella circolare dello scorso 7 gennaio, il Direttore generale della pubblica sicurezza aveva specificato che tra gli obiettivi da tutelare c'erano le ambasciate e le rappresentanze americane e francesi e i luoghi di culto religiosi, in particolare quelli ebraici, ed era stato disposto un primo controllo sugli organi di stampa. Ora, si aggiunge la richiesta di «invitare, laddove necessario, gli enti interessati e gli organismi di stampa ad attivare anche misure di difesa passiva (come ad esempio blindature di ingressi e/o metal detector) e sistemi di video sorveglianza da collegare con le sale operative delle forze di polizia». In alcuni casi potrebbero essere istituiti nuovi servizi di vigilanza e, in ogni caso «il personale preposto» sarà sensibilizzato all'«adozione di specifiche misure di autotutela» tra i quali l'uso dei giubotti antiproiettile.