Terrorismo. Caffè, farina e spezie per le bombe fai-da-te

Terrorismo. Caffè, farina e spezie per le bombe fai-da-te
di Ebe Pierini
Sabato 21 Novembre 2015, 13:58 - Ultimo agg. 17 Novembre, 11:12
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Prevenire e fronteggiare gli attentati dei terroristi dell'Isis è ben diverso dal contrastare gli attacchi degli anarco-insurrezionalisti o di comuni bande di facinorosi. Quando la spinta che muove gli attentatori è ideologica, come in questi ultimi due casi, gli artificieri sanno cosa ci si può aspettare. Il caso degli jihadisti dello Stato islamico, così come quello delle Farc colombiane, è più complesso, perché ci si trova di fronte a persone che sono in grado di utilizzare procedimenti e tattiche militari. Per questo i nostri soldati e le nostre forze dell'ordine si focalizzano sempre sul tipo di minaccia e si preparano per affrontare un nemico che è subdolo e invisibile.

Presso il centro di eccellenza nazionale Counter Ied, che ha sede presso il Comando Genio dell'Esercito a Roma, vengono costantemente addestrati gli artificieri anti-sabotaggio appartenenti a Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia e Corpo Forestale. Nell'ottica della minaccia globale rappresentata dal terrorismo islamico, prima in occasione dell'Expo e ora in vista del Giubileo, si sono svolti specifici seminari di aggiornamento nel corso dei quali gli istruttori hanno spiegato come si è affinata la capacità offensiva dei terroristi. Un corso rivolto alle forze dell'ordine si è svolto in primavera mentre uno indirizzato al personale delle forze armate è terminato in questi giorni.



«Mentre prima le fazioni terroristiche utilizzavano ordigni esplosivi convenzionali, ora che le forze armate che operano sui vari terreni hanno ripulito le zone dalla presenza di questi oggetti i terroristi sono costretti a ricorrere a miscugli esplosivi artigianali chiamati convenzionalmente ”homemade explosive” – spiega il capitano Marco Appodia, dal 2007 capo sezione bonifica ordigni esplosivi del centro di eccellenza -. I recenti attentati accaduti in Occidente ne sono un esempio. Per l'attentato alla metropolitana di Londra, ad esempio, fu utilizzato un ordigno di questo tipo. Per i terroristi è sempre più difficile trovare materie prime direttamente utilizzabili. Reperire una bomba da mortaio da piazzare in una grande città italiana è alquanto complicato».

La nuova minaccia è rappresentata anche dagli ordigni improvvisati con caricamento chimico e biologico. «È il caso dell'ordigno esplosivo che, quando esplode, invece di distruggere disperde un agente, un aggressivo come il cloro ad esempio. Siamo pronti a intervenire su questi tipi di ordigni con dotazioni individuali particolari – prosegue Appodia –. Ai militari e alle forze dell'ordine insegniamo a identificare combustibili, comburenti e precursori di più comune impiego».



Soldati, carabinieri, poliziotti, finanzieri e forestali sono chiamati ogni giorno a monitorare, effettuare controlli e perquisizioni nelle abitazioni di potenziali terroristi. Alla luce di quanto accaduto a Parigi, dove gli jihadisti si erano fabbricati cinture esplosive artigianali, è importante mantenere desta l'attenzione. «Se trovassi del nitrato di ammonio in una campagna non mi preoccuperei, in quanto viene utilizzato come fertilizzante, ma se lo trovassi in una casa o in un garage di una città mi insospettirei, perché può essere anche utilizzato per produrre esplosivi – sottolinea l'ufficiale del Genio –. Così come mi metterebbe in allerta la presenza di molte scatole di fiammiferi che contengono fosforo rosso o di più flaconi di perossido di idrogeno, comunemente utilizzato dalle donne per la tintura dei capelli, in quanto è un precursore per creare esplosivi».



Il caffè, la farina, il peperoncino, le spezie in genere: tutte sostanze che potrebbero essere utilizzate per la realizzazione di bombe artigianali. Innocue all'apparenza ma, se miscelate con altre sostanze chimiche, possono dar vita a componenti potenti.







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