«Un giorno per mio figlio malato»
Negata la licenza al soldato papà

«Un giorno per mio figlio malato» Negata la licenza al soldato papà
di Mauro Favaro
Mercoledì 25 Novembre 2015, 18:02 - Ultimo agg. 24 Novembre, 20:08
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TREVISO - Veleni e denunce alla Cadorin. Alla caserma di Monigo che ospita il 33. Reggimento di guerra elettronica negli ultimi sei mesi dodici soldati del battaglione Falzarego, tutti tra i 25 e i 35 anni, si sono rivolti a Laura Presot, avvocato di Pordenone, per presunti atti di mobbing all'interno della caserma che si affaccia sulla strada Feltrina. E nei giorni scorsi uno di questi ha anche presentato una denuncia alla procura militare di Verona contro il comandante. Le indagini sono in corso e per il momento non è stato contestato alcun reato.



Questo, però, non sarebbe che la punta dell'iceberg di un clima piuttosto pesante all'interno della Cadorin. Gli altri undici soldati, nove graduati e due sottufficiali, si sono rivolti al legale per ricorrere contro una serie di provvedimenti disciplinari che possono portare al semplice rimprovero o a una consegna. Secondo loro del tutto ingiustificati. L'ultimo episodio controverso è accaduto proprio ieri mattina. Un soldato avrebbe chiesto un giorno di licenza per assistere il figlio con la febbre alta dato che la moglie era impegnata. I superiori, però, non solo non gli avrebbero concesso il giorno, ma l'avrebbero pure costretto a presentarsi in caserma con il bambino per dimostrare che quest'ultimo aveva realmente la febbre.