Truffa nel napoletano: l'Anticorruzione
chiede gli atti dei progetti sui migranti

Truffa nel napoletano: l'Anticorruzione chiede gli atti dei progetti sui migranti
Martedì 26 Maggio 2015, 05:43 - Ultimo agg. 12:17
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Sono andati in Regione, hanno chiesto gli atti legati ai progetti del servizio civile. Più in particolare vogliono conoscere quanti soldi sono stati sbloccati nel corso di questi anni nei confronti della onlus «Un'ala di riserva». Eccola l'ultima mossa della Procura di Napoli nell'ambito dell'inchiesta sull'accoglienza, o meglio, sull'assistenza delle fasce deboli. Dopo aver messo a segno l'arresto dei responsabili della onlus, gli inquirenti puntano al servizio civile, il terzo settore.
L'AFFONDO
Questo mentre il presidente dell'Anac Raffaele Cantone, dicendosi «esterrefatto» per le notizie sulla presunta truffa, fa sapere di aver chiesto ai magistrati inquirenti copia dell'ordinanza in base alla quale è finito in carcere Alfonso De Martino, presidente della Onlus «Ala di riserva» accusato di essersi appropriato di ingenti somme destinate all'accoglienza di immigrati provenienti dal Nord Africa. «Se anche il mondo dell'impegno sociale fa registrare questi episodi - ha detto Cantone - è chiaro che la diffusione del malaffare è tale che nessuno da solo ce la può fare».
L'OPERAZIONE
Torniamo al blitz in Regione. Si indaga su un altro milione di euro, più o meno il quantitativo di bonifici che la Regione Campania ha destinato alla Onlus «Un'ala di riserva» in questi anni. Una vicenda collaterale, un filone a parte rispetto all'emergenza migranti, che spinge oggi gli inquirenti a un'accelerata. È così che la Finanza ha bussato alle porte del Palazzo regionale, chiedendo le carte dei progetti che hanno interessato in questi anni il lavoro svolto dal patron della onlus. Un caso che apre a nuovi orizzonti. Finiti in cella Alfonso De Martino e la compagna Rosa Carnevale, per giorni gli inquirenti hanno seguito la traccia dei pocket money, i bonus destinati agli immigrati.
LE OMBRE
Si sono accorti dei rapporti «sospetti» tra la Caritas di Teggiano e l'edicola di Pozzuoli di Rosa Cavaliere. Una possibile anomalia che ha spinto sabato pomeriggio a fare un blitz a sorpresa nella Caritas di Teggiano, dove è stato notificato un decreto di perquisizione a carico di don Vincenzo Federico, parroco e responsabile della Caritas di Teggiano, con l'accusa di peculato. Cosa ha spinto gli inquirenti a Teggiano? Un dato numerico. Il parroco avrebbe negoziato 43.939 ticket con l'edicola di Pozzuoli di Rosa Carnevale. Accertamenti in corso anche su false fatturazioni grazie alle quali i responsabili di alcuni centri di accoglienza strappavano contributi per prestazioni fittizie. È il racconto di due somali che hanno denunciato le strane manovre di De Martino e della compagna. È in questo filone che sono indagati due funzionari regionali che hanno avuto il potere di assicurare contratti alla onlus.
Questa mattina De Martino avrà modo di raccontare la propria versione nel corso dell'interrogatorio di garanzia, in uno scenario in cui - bene ribadirlo - tutte le persone coinvolte potranno replicare alle accuse.
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