Una tragedia finita in tv: dalla sfinge alla mamma

Una tragedia finita in tv: dalla sfinge alla mamma
Lunedì 27 Luglio 2015, 21:29 - Ultimo agg. 21:30
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Il caso Sarah Scazzi è stato il primo ad essere seguito in maniera quasi ossessiva dalla televisione che, con centinaia e centinaia di ore di trasmissione, ne ha documentato ogni aspetto. Con alcuni passaggi drammatici, anche, come accadde, per esempio, quando la notizia del ritrovamento del cadavere fu data in diretta durante "Chi l'ha visto?", nell'ottobre del 2010.





Molti talk show e trasmissioni specializzate hanno seguito il caso, passo dopo passo, spettacolarizzando la vicenda e trasformando i protagonisti del dramma in un tragico feuilleton.

Così, i personaggi della vicenda, vennero segnati da caratteristiche fortemente caratterizzanti.



Sabrina Misseri – la cugina

Sabrina era l'amica-sorella maggiore della piccola Sarah. Stavano sempre insieme, si dicevano tutto, condividevano il tempo libero, la comitiva, gli amici. Nei giorni immediatamente successivi alla scomparsa e fino alla sera del ritrovamento del cadavere, Sabrina fu la portavoce della famiglia, la persona delegata a parlare con i giornali e a rilasciare interviste in televisione. Fin dall'inizio (in realtà, stando ai processi fin dai primi minuti successivi a quella che fu denunciata come la scomparsa di Sarah, Sabrina sostenne l'ipotesi del rapimento: “L'hanno presa, l'hanno presa”.



In questi anni Sabrina è stata dipinta come mossa dalla gelosia nei confronti di Sarah. La cuginetta era carina e le rubava l'attenzione del ragazzo che piaceva a lei, Ivano.



Cosima Serrano – La sfinge



Zia della vittima, mamma di Sabrina. Il vero capofamiglia di casa Misseri, la donna capace di far dormire il marito su una sdraio. Così Cosima Misseri è stata consegnata da giornali e tv all'immaginazione popolare. Una donna che dopo una dura vita di lavoro e continuando ad essere impegnata in campagna, aveva saputo costruirsi un benessere, insieme al marito, una bella casa, due figlie che avevano studiato e che avevano trovato la loro strada anche dal punto di vista lavorativo. Tutto questo fino all'agosto 2010, quando la vita di due famiglie e dell'intera comunità di Avetrana, fu completamente sconvolta.



Michele Misseri – L'inaffidabile



Che abbia detto la verità prima o dopo, Michele Misseri resta un uomo che almeno una volta e nella stessa tragica situazione, non ha detto la verità. Prima si è accusato dell'omicidio di Sarah, ne ha sicuramente nascosto il corpo, poi ha accusato la figlia. Poi ha ritrattato questa versione, tornando a proporsi come l'unico responsabile della morte della nipote. Sulla personalità di Misseri si sono fatte mille congetture e mille ipotesi e i mass media hanno sottolineato i suoi cambiamenti di atteggiamento e di look, come se anche questi potessero aggiungere qualche elemento di chiarezza alla comprensione del personaggio.



Concetta Serrano – la mamma



Ha sempre rivendicato l'ammissione della verità da parte dei colpevoli. Fu lei a chiedere, quando ancora si pensava che Sarah fosse stata rapita, che si indagasse “anche in famiglia”. Scettica, misurata, capace di dominare le emozioni, apprese della morte della figlia in diretta, durante la trasmissione “Chi l'ha visto?”. Concetta ha fronteggiato a distanza la sorella Cosima, le ha chiesto di sapere che cosa accadde in quel terribile pomeriggio d'agosto, ma non ha mai avuto una risposta.



Ivano Russo - il ragazzo conteso



Lo chiamavano l'Alain Delon di Avetrana, o forse questa cosa l'ha inventata la tv. Sabrina Misseri era innamorata di lui, ed era gelosa di Sarah. Lui ha sempre negato di aver avuto attenzioni per la ragazzina. Oggi Russo è certamente un uomo cambiato, è cresciuto, si è sposato, ma la sua versione ("sono rimasto a casa mentre Sarah scompariva") e altre sue dichiarazioni non sono state credute del tutto. Su Russo e altre persone, infatti, pende un processo collaterale istruito per false testimonianze e false informazioni.