Filmati a luci rosse a suo nome, ma il ragazzo non ne era nemmeno a conoscenza. Indagano i carabinieri

Filmati a luci rosse a suo nome, ma il ragazzo non ne era nemmeno a conoscenza. Indagano i carabinieri
di Maria GIOIA
Venerdì 30 Gennaio 2015, 12:47 - Ultimo agg. 14:19
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SAN VITO DEI NORMANNI (BR) - Sono numerose le vittime di un virus informatico dai contenuti “bollenti” che sta seminando il panico tra gli utenti Facebook di San Vito dei Normanni. Si tratta di adulti, ma anche di ragazzini e ragazzine che si sono ritrovati in bacheca una serie di video a luci rosse capaci di far arrossire chi ha voluto dare una sbirciatina. Il materiale ha causato imbarazzo generale nella cittadina in cui non si parla d’altro, nel tentativo di trovare una soluzione e bloccare il virus, che si trasmette da un’amicizia virtuale all’altra.



Il primo ad essere contagiato dall’influenza “social” sarebbe stato un giovane del posto, che si è rivolto ai carabinieri. Ai militari il ragazzo avrebbe raccontato di essere stato contattato da alcuni amici che gli hanno fatto notare di aver inviato una serie di video dal contenuto a luci rosse. Il povero malcapitato ha spiegato di non essere l’autore dell’invio “hot” e ha poi cercato di risolvere il problema, ma senza riuscirci. Nel frattempo il contagio era già in fase acuta e non c’era verso di porre un freno.



Da qui la decisione del giovane di segnalare quello che ormai era diventato un caso cittadino alla compagnia dei carabinieri per rimediare al guaio che ha messo in difficoltà numerose mamme e papà alle prese con figli adolescenti. Ad alimentare il gossip sulla vicenda è stato senza dubbio un incalzante passaparola. In città c’è chi ha affrontato la vicenda con un mezzo sorriso ritenendola un effetto collaterale causato dai social network. E c’è chi, soprattutto tra le mamme, non ha nascosto la rabbia per il contagio, perché la serie di video bollenti sono apparsi sulla bacheca di mariti o figli. Faccenda su cui, come avviene praticamente ovunque, le malelingue sono solite ricamarci su romanzi di ogni tipo.



San Vito dei Normanni, però, non è l’unica cittadina del Brindisino ad aver avuto problemi con la tecnologia e i porno. Nei giorni scorsi, infatti, un blog di Ceglie Messapica ha pubblicato l’appello lanciato da un utente cegliese che invitava gli internauti a fare attenzione ad un falso profilo Facebook, che stava pubblicando sue immagini hard tarocche, coinvolgendo gli amici e chiedendo soldi per cancellare il materiale compromettente. Lo stesso utente del blog, vittima del ricatto a luci rosse, chiedeva aiuto per recuperare l’indirizzo “Ip” del falso profilo e rivolgersi alle forze dell’ordine.



Il post, assolutamente anonimo, ha scatenato la curiosità di tanti cegliesi che hanno cercato di capire chi fosse la vittima del raggiro per poi cercare di collegarsi al falso profilo (di cui era indicato il nome). Sino a questo momento, a quanto pare, non ci sarebbero ulteriori risvolti sulla vicenda. Ragion per cui la storia del ricatto al cegliese sembrerebbe essere destinata a diventare una leggenda paesana. «Cose che capitano ai tempi di internet e della condivisione ad ogni costo», commenta qualcuno. Sì, ma di questo passo, per assurdo, servirà anche un “vaccino” per contrastare i virus informatici.