Yara, la moglie ora difende Bossetti: «Sarebbe crollato subito. Quella sera era a casa»

Massimo Bossetti e Marita Comi
Massimo Bossetti e Marita Comi
Mercoledì 1 Aprile 2015, 20:54 - Ultimo agg. 21:02
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«Le balle di cui parlavo con mio marito riguardavano il lavoro e non il delitto di Yara Gambirasio» Marita Comi, la moglie di Massimo Bossetti, difende il marito imputato per l'omicidio della 13enne di Brembate, durante la registrazione di 'Matrix', in onda questa sera su Canale 5. La donna, che da Bossetti ha avuto tre figli, ha spiegato: «È vero che ha detto delle bugie e anche pesanti, è vero che ha esagerato, ma col delitto queste bugie non c'entrano niente, erano rivolte al lavoro per poter avere giornate libere e poter fare altri lavori». «Il problema - ha aggiunto - era il fattore economico, erano sempre in ritardo a pagarlo, sempre nello stesso cantiere».







"SAREBBE CROLLATO": «Conoscendo il suo carattere penso che avrebbe ceduto al primo interrogatorio, e anche con me». Ne è convinta Marita Comi, moglie di Massimo Bossetti, imputato per l'omicidio di Yara Gambirasio. «Io ho insistito per sapere la verità - ha detto la donna - e ora sono ancora più convinta che non sia stato lui»: così ha detto a Matrix Marita Comi, moglie di Massimo Bossetti, indagato per l'omicidio di Yara Gambirasio. «Penso che sarebbe crollato - ha aggiunto - perché non si tiene le cose. Lo avrei capito guardandolo negli occhi».



"ERA A CASA" «Non ricordo l'orario, sono sicura che era a casa, per noi era un giorno come un altro, noi facciamo una vita molto abitudinaria». Marita Comi, moglie di Massimo Bossetti, il muratore imputato per l'omicidio della tredicenne Yara Gambirasio, lo ha detto durante la registrazione di Matrix, in onda questa sera su Canale 5 parlando del pomeriggio del 26 novembre del 2010, quando la ragazza scomparve.