L'ex dittatore Noriega fa causa a una società di giochi: rovina la sua immagine

L'ex dittatore Noriega fa causa a una società di giochi: rovina la sua immagine
di Anna Guaita
Venerdì 18 Luglio 2014, 09:46
3 Minuti di Lettura
NEW YORK - Anche i dittatori pi crudeli vogliono salvare la faccia. I lettori ricorderanno come Saddam Hussein – uno degli uomini pi sanguinari e spietati degli ultimi decenni – affront l’esecuzione

con dignità. Vari analisti sostennero allora che il dittatore iracheno voleva lasciare ai posteri un’immagine più austera che non quella scattata al momento della sua cattura, scarmigliato, spaventato e sporco. Oggi un altro dittatore alza la voce, chiedendo che la sua immagine pubblica venga protetta. E’ Manuel Noriega, vecchia conoscenza delle prime pagine, già dittatore di Panama, amico sia della Cia che dei narcotrafficanti del Cartello di Medellin in Colombia, deposto da un’invasione americana nel dicembre del 1989.



In prigione prima negli Usa e ora a Panama, Noriega ha denunciato la società che gestisce il gioco “Call of Duty: Black Ops II” in cui il “cattivo” è impersonato da un personaggio con le sue fattezze. Nella denuncia presentata a Los Angeles, l’avvocato del dittatore panamense sostiene che il gioco dipinge il suo difeso come “un rapitore, un omicida, un nemico dello Stato”, e che questa immagine “può causare un danno irreparabile alla sua reputazione”.



La denuncia dovrebbe suscitare una spontanea risata, considerato che storicamente Noriega fu tutto ciò che viene elencato. Ebbe una lunga carriera militare, per la quale era stato addestrato negli Usa. Si distinse sia alla “School of the Americas” a Fort Gulick che nei corsi in “guerra psicologica” a Fort Bragg nella North Carolina. Fu sospettatro e poi apertamente accusato di aver corrotto colleghi e laddove necessario di averli eliminati, di aver manipolato o addirittura cancellato elezioni che andavano contro i suoi desideri, di aver ordinato l’eliminazione di nemici politici, schiacciato con la prigione e le tortura le manifestazioni pacifiche dei suoi contestatori, ecc ecc. Noriega si serviva dei cosiddetti “Battaglioni della Dignità” per reprimere il dissenso, ma la gente comune chiamava i suoi agenti “i doberman”, perché facevano paura come allora facevano paura i doberman. Fece l’errore di tradire la Cia, e diventare un doppiogiochista, tanto che l’intelligence Usa lo soprannominò “il colonnello in affitto”, perchè dava aiuto a chiunque pagasse di più.



Alla fine Noriega fu condannato alla prigione negli Usa per traffico di droga, associazione e delinquere e riciclaggio (in una normale aula di tribunale della Florida: allora i dittatori deposti non si portavano a Guantanamo). Gli furono dati 17 anni, e poi, nel 2009, dopo un processo anche in Francia per riciclaggio fu deportato a Panama, dove è tuttora in prigione.



E in prigione, ha saputo del gioco in cui lui fa la parte che ha ricoperto nella vita reale: il “cattivo” di “Call of Duty” è prima un alleato delle squadre speciali Usa, ma poi fa il doppiogioco e ne diventa il principale nemico. Nella denuncia, Noriega sostiene che la società, la Activision Blizzard, sta rovinando la sua reputazione “allo scopo di migliorare le vendite”. “Black Ops II” è stato messo in commercio nel novembre del 2012, e solo nelle prime due settimane fruttò la bellezza di un miliardo di dollari di vendite.