Gran Bretagna, scandalo sessuale nei Tory: si dimette il ministro Shapps

Grant Shapps
Grant Shapps
Sabato 28 Novembre 2015, 21:42
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Choc nel Partito conservatore e nel governo britannico: un militante si uccide a settembre dopo essere stato bersaglio di bullismo e abusi, e lo scandalo finisce per travolgere il ministro per lo Sviluppo internazionale del governo Cameron, Grant Shapps, che oggi ha rassegnato le dimissioni.

La vicenda aveva da subito suscitato forti emozioni: il 21enne Elliott Johnson, militante del Partito conservatore , si era disteso sui binari del treno vicino al villaggio di Sandy, nel Bedfordshire, su un asciugamano, dopo essersi tolto le scarpe e l'orologio con l'effigie del suo idolo Winston Churchill, regalatogli dai genitori per i 18 anni, e aveva aspettato così la morte, arrivata con il primo treno. Il suicidio di Elliott, avvenuto lo scorso settembre, fu immediatamente collegato dal padre, Ray, al bullismo continuo che il ragazzo aveva subito e denunciato nel partito, portando alla luce e gettando in pasto alla stampa un verminaio di presunti ricatti, soprusi e molestie sessuali che duravano da tempo e che, accusa il padre, venivano coperti dai dirigenti del partito conservatore.

Oggi lo scandalo, che è cresciuto come una valanga in questi due mesi e ha portato ad un'inchiesta interna nel partito, è costato la poltrona al ministro per lo Sviluppo internazionale Shapps, che all'epoca dei fatti era uno dei due co-presidenti dei Tories. Il ministro ha annunciato la sua decisione, chiedendo che però «questo polverone si fermi a me».

Shapps, 47 anni, sembra un po' il capro espiatorio in questa vicenda e paga per l'imbarazzo di David Cameron. Il primo ministro, in una recente conferenza stampa a Malta, ha dato l'impressione di aver «scaricato» il suo ministro: alla domanda se intendesse difenderlo, ha risposto con un messaggio di cordoglio per la morte del giovane Elliott e di simpatia per la sua famiglia. «Ciò che il partito conservatore deve fare e sta facendo - disse il primo ministro - è assicurare una vera inchiesta sul problema, sulle accuse fatte e su tutto quanto questo comporta».

Per la verità lo scandalo era già costato un'altra testa: quella dell'allora coordinatore giovanile del partito e capo della «claque itinerante» che in primavera seguì la campagna elettorale di Cameron in giro per il Paese: Mark Clarke, direttamente chiamato in causa dal ragazzo in una lettera, e accusato da varie persone di «bullismo» - fra queste l'ex presidente del partito, Lady Sayeeda Warsi, che sarebbe stata insultata ripetutamente da Clarke su Twitter. Clarke, sull'onda di queste rivelazioni, era stato cacciato a vita dal partito. Ma lord Andrew Feldman, co-presidente assieme a Shapps, è per ora saldamente al suo posto.

Il quotidiano The Guardian, che su questa vicenda sta conducendo un'inchiesta, ha accusato Shapps di aver cercato di coprire lo scandalo, di non aver fatto nulla e di aver scelto e sostanzialmente cercato di proteggere Clarke.
Il padre di Johnson ha preteso chiarezza nel partito e chiesto le teste, oltre che di Clarke, di Shapps e di Feldman. Ancora ieri il Guardian aveva dedicato un lungo articolo al ragazzo suicida, in una foto il giorno della laurea fra i genitori: «Elliott Johnson, il giovane Tory distrutto dal partito che amava».