Gran Bretagna, ha un tumore e gli danno 6 mesi di vita: dopo 9 anni gira ancora il mondo con la moglie

Gran Bretagna, ha un tumore e gli danno 6 mesi di vita: dopo 9 anni gira ancora il mondo con la moglie
di Federica Macagnone
Venerdì 28 Agosto 2015, 17:23 - Ultimo agg. 17:30
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Era sempre troppo indaffarato e preso dal lavoro, senza sapere che la vita gli stava scivolando tra le dita.



Fino al maggio del 2006, quando gli fu diagnosticato un tumore renale incurabile che si era esteso ai polmoni: una situazione senza via d'uscita che gli concedeva solo sei mesi da vivere. A quel punto Bryan Baldwin, un venditore di 56 anni, non ha avuto dubbi: è andato subito in pensione e ha incassato la liquidazione per sfruttare al massimo il poco tempo che gli restava. Invece di cadere in depressione, ha accolto quella diagnosi come un'opportunità per fare tutto ciò che aveva sempre rinviato a un indefinito domani. Ha speso 27mila euro per realizzare un nuovo giardino con il prato all'inglese e ha programmato una vacanza di lusso in America con la moglie Susan, che allora aveva 44 anni.



Miracolosamente, invece, a nove anni di distanza, Bryan è ancora vivo e sta traslocando con Susan dalla sua abitazione di Redditch, nel Worcestershire, in una bella casa da 140mila euro che si affaccia sul mare nell'isola di Wight. «Quello di Baldwin è un caso eccezionale - dice Emilio Porfiri, oncologo presso il QE Hospital di Birmingham - La sua prognosi iniziale era davvero cupa, visto che il tumore si era esteso ai polmoni. Nel settembre gli fu asportato il rene e gli fu prescritto di prendere il Nexavar: lui ha risposto così bene al farmaco che da gennaio il tumore è andato in remissione. Nella mia esperienza questo è un caso straordinario: Baldwin è sopravvissuto per un periodo incredibilmente lungo».



Un periodo nel quale Bryan si è concesso ben sette vacanze di lusso in giro per il mondo con la moglie, la più cara delle quali nel 2012, un tour del sud-ovest dell'America costato oltre ottomila euro. «Avevo sempre desiderato viaggiare, ma il lavoro non mi lasciava tempo. In qualche modo la diagnosi è stata una benedizione sotto mentite spoglie, perché in realtà mi ha dato la motivazione per farlo. Non appena ho saputo qual era la diagnosi ho preso i soldi della pensione e me ne sono andato in America con Susan. È stato come un sogno che si avverava: da allora non mi sono più guardato indietro. Ogni giorno di vita è un regalo, una benedizione: non c'è spazio per i pensieri negativi. Certo, a volte il percorso è stato un po' accidentato. Ho dovuto fare i conti con la perdita dei capelli e lottare contro una frequente sensazione di sonnolenza: ma è un prezzo da pagare davvero piccolo se penso che posso essere ancora qui a raccontare la mia storia».