Tuo figlio si islamizza? Denuncialo al governo. Il sito per i genitori francesi |Foto |Video

Tuo figlio si islamizza? Denuncialo al governo. Il sito per i genitori francesi |Foto |Video
di Chiara Graziani
Mercoledì 28 Gennaio 2015, 14:38 - Ultimo agg. 30 Gennaio, 16:40
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Un numero verde ed un sito web. Il governo francese sfodera un'arma tipica dei tempi di guerra: lo slogan il nemico ti ascolta. Ed il nemico, aggiunge il governo, può essere tuo figlio: se hai dei dubbi, avvertici.



Ai genitori viene offerto un modulo da completare con i segnali allarmanti colti dal figlio (ma anche dal fratello o dalla sorella) e da inoltrare al ministero dell'Interno. Si presenta come uno sportello per raccogliere richieste di aiuto: in realtà se si vuole essere ricontattati dall'intelligence occorre barrare l'apposita casella. Al governo la segnalazione basta e avanza.



Dopo il massacro di Charlie Hebdo anche Parigi, come tutto l'Occidente, si rende conto di aver sottovalutato la realtà ed un nemico che, a differenza di noi, pare conoscerci benissimo fino all'ultima debolezza. A cominciare dalla nostra ignoranza.



La propaganda Isis corre sul web, sui social, su Youtube, Instagram, ha riviste specializzate (come Daqib), impazza su Twitter ed ha una sofisticata centrale di produzione di materiale mediatico. Come dei video curatissimi e mirati che non sono opera di truppaglie accampate sotto una tenda. Il governo francese risponde con un sito http://www.stop-djihadisme.gouv.fr e con filmati crudi e spiazzanti come quelli Isis. In più aggiunge ampie sezioni dedicate alle famiglie.



Ovviamente non si rilanciano parole d'ordine maoiste sulla necessità di denunciare figli e genitori se sospetti traditori della rivoluzione: il discorso verte sulla prevenzione, termine ossessivamente ripetuto. Non c'è genitore che non si sentirebbe toccato dall'avvertimento: «I reclutatori ingannano i giovani promettendo loro un menzognero mondo ideale la dove non incontreranno che barbarie e morte... Utilizzano tecniche di manipolazione per spingerli a rifiutare perfino la famiglia».



Non manca la sezione che elenca i sintomi della presunta radicalizzazione dei figli/fratelli. Il più insidioso dei quali è il «rifiuto dell'autorità e la chiusura in se stessi». La guerra, si dirà, non profuma mai di viole. Ma, forse, l'ufficio stampa e propaganda Isis avrà di che rallegrarsi: se è il governo a schedare i francesi su indicazione delle famiglie abbiamo quasi messo l'ultimo mattone alla nostra prigione di paura.