La sua azione è stata capace di sciogliere il clima, di rassicurare gli animi, trasmettere fiducia gli uni verso gli altri. Non era facile, viste le distanze dalle quali partivano Obama e Fidel Castro. Così quando, a fine settembre, Papa Francesco metterà piede a Cuba per una visita di due giorni, e subito dopo in America per partecipare alla Giornata mondiale della Famiglia a Philadelphia (previa tappa all'Onu e alla Casa Bianca), sarà accolto da entrambi gli ambasciatori di Cuba e dell'America, sia sull'isola, che a Washington.
Ormai le vie dell'incontro si sono aperte solidamente e anche se vi sarà altra strada da fare, la nuova stagione sarà foriera di benefici per tutto il continente latino americano, offrendo un chiaro messaggio agli altri Stati: è possibile trovare una composizione ai conflitti. Basta avere fiducia nei rapporti umani. Ai rappresentanti dei governi, in diverse circostanze, Papa Francesco ha sempre fatto appello alla verità e alla giustizia, tasselli essenziali per oltrepassare gli scontri.
Il 12 gennaio scorso, rivolgendosi al corpo diplomatico accreditato in Vaticano, aveva additato proprio l'esempio cubano per “edificare ponti, dopo un silenzio durato mezzo secolo”. Intanto è stato diffuso il programma del viaggio americano: il 19 settembre Francesco andrà a Cuba per celebrare una messa sulla Piazza della Rivoluzione, presenti Raul Castro e Fidel, se non starà troppo male. Poi andrà a visitare Santiago per un incontro con i vescovi nel santuario caro ai cubani, dedicato alla Vergine di Cobre, patrona del Paese.
Il 22 settembre è fissata la partenza per gli Stati Uniti. Prima tappa, la Casa Bianca con un colloquio con Obama. Successivamente celebrerà una messa per canonizzare il beato Junipero Serra, un francescano che ha evangelizzato la California, ma sul quale ultimamente si sono abbattute le critiche dei nativi. Lo accusano di avere forzatamente convertito gli indiani al cristianesimo, alcuni secoli fa, stemperando così la loro cultura primitiva. Il 24 Bergoglio è atteso al Congresso.
E' il primo Papa che parlerà al Campidoglio.
Il giorno dopo andrà a New York per un discorso all'Onu, poi andrà a rendere omaggio alle vittime di Ground Zero, e a visitare gli immigrati ad Harlem. Infine la messa al Madison Square Garden. Il 26 serttembre andrà, invece, a Philadelphia per l'incontro con le famiglie e il 28 ripartirà per Roma.