​Predicatore del Papa: «Scandalose le mancate rinunce agli stipendi d'oro»

​Predicatore del Papa: «Scandalose le mancate rinunce agli stipendi d'oro»
di Franca Giansoldati
Venerdì 18 Aprile 2014, 18:30 - Ultimo agg. 21:33
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Citt del Vaticano In tempi di spendig review una domanda tutt’altro che retorica rimbomba a san Pietro. «Non è forse scandaloso che alcuni percepiscano stipendi e pensioni cento volte superiori a quelli di chi





lavora alle loro dipendenze e che alzino la voce appena si profila l’eventualità di dover rinunciare a qualcosa, in vista di una maggiore giustizia sociale?». Dal pulpito padre Raniero Cantalamessa, predicatore pontificio, incaricato da Papa Francesco di tenere una omelia per la cerimonia della Passione di Gesù del venerdì santo invita i cristiani a riflettere. Già. Non è forse una offesa alla morale l’egoismo di chi si trincera dietro i propri interessi, dimenticando la pesante crisi economica che non fa arrivare alla fine del mese tanti cassa integrati? Il predicatore pontificio martella sui disastri che provoca l’adorazione a Mammona: «Come tutti gli idoli il denaro è falso e bugiardo e promette la sicurezza e invece la toglie, promette la libertà e invece la distrugge».



«Chi è, nei fatti, l`altro padrone, l`anti-Dio, ce lo dice chiaramente Gesù: «Nessuno può servire a due padroni: non potete servire a Dio e a Mammona», ha aggiunto il frate cappuccino nell'omelia dedicata alla figura di Giuda, che tradì Gesù in cambio di trenta denari. «Il denaro è il ''dio visibile'', a differenza del Dio vero che è invisibile. Mammona è l`anti-dio perché crea un universo spirituale alternativo, cambia oggetto alle virtù teologali. Fede, speranza e carità non vengono più riposte in Dio, ma nel denaro. Si attua una sinistra inversione di tutti i valori. Tutto è possibile a chi crede, dice la Scrittura; ma il mondo dice: Tutto è possibile a chi ha il denaro. E, a un certo livello, tutti i fatti sembrano dargli ragione", ha notato Cantalamessa.



Se in Italia tante cose vanno male è perché esiste davvero «un Grande Vecchio, che non è un mito, si chiama Denaro». Dietro ogni male, la droga, la criminalità, la violenza c’è sempre «l’attaccamento al denaro». Non per altro la Scrittura dice che «è la radice di tutti i mali. E’ il Moloch di biblica memoria, a cui venivano immolati giovani e fanciulle, o il dio Azteco, cui bisognava offrire quotidianamente un certo numero di cuori umani. Cosa c`è dietro il commercio della droga che distrugge tante vite umane, lo sfruttamento della prostituzione, il fenomeno delle varie mafie, la corruzione politica, la fabbricazione e il commercio delle armi, e perfino - cosa orribile a dirsi - alla vendita di organi umani tolti a dei bambini? E la crisi finanziaria che il mondo ha attraversato e che questo paese sta ancora attraversando, non è dovuta in buona parte all`'esecranda bramosia di denaro', l`auri sacra fames, da parte di alcuni pochi? Giuda cominciò con sottrarre qualche denaro dalla cassa comune. Dice niente questo a certi amministratori del denaro pubblico?».



«Negli anni `70 e `80, per spiegare, in Italia, gli improvvisi rovesciamenti politici, i giochi occulti di potere, il terrorismo e i misteri di ogni genere da cui era afflitta la convivenza civile, si andò affermando l`idea, quasi mitica, dell`esistenza di un ''grande Vecchio'': un personaggio scaltrissimo e potente che da dietro le quinte avrebbe mosso le fila di tutto, per fini a lui solo noti. Questo ''grande Vecchio'' esiste davvero, non è un mito; si chiama Denaro".
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