Assolda un killer per uccidere la moglie, aveva una relazione con la cognata

Assolda un killer per uccidere la moglie, aveva una relazione con la cognata
di Federica Macagnone
Venerdì 22 Agosto 2014, 16:48 - Ultimo agg. 17:10
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Sbarazzarsi della moglie sarebbe stata la soluzione per uscire da tutti i guai: in primis avrebbe potuto finalmente appianare i debiti, inoltre avrebbe potuto vivere liberamente la relazione con sua cognata. Agli occhi di Mohamed Ali, 65 anni, dunque, Frederick Best era apparso come il salvatore: 47 anni, tossicodipendente e pronto a tutto, anche a uccidere per potersi comprare la droga.





Mille sterline per uccidere Amina Bibi, 43 anni, con cui aveva due figli e un matrimonio lungo 14 anni. La donna è stata accoltellata 70 volte nell'appartamento della famiglia a Forest Gate, nella zona est di Londra. A trovare il cadavere il figlio di 11 anni della coppia, ritornato a casa improvvisamente la mattina del 13 settembre dell’anno scorso perché aveva dimenticato il quaderno con i compiti: il bambino, quando è arrivato a casa, ha trovato la madre in una pozza di sangue e l'assassino che si aggirava ancora per casa e che è fuggito una volta accortosi che era entrato qualcuno. All'arrivo dei paramedici la donna è stata dichiarata morta.



Nel corso delle indagini sono stati ritrovati i due cellulari del marito: in uno c'erano ancora registrate le chiamate fatte a Best nelle ore dell'omicidio. Mohamed, inoltre, aveva un negozio ed era molto conosciuto in zona. In molti hanno testimoniato di aver visto parlare i due vicino casa degli Ali. Pochi giorni dopo l'omicidio il mandante e l'assassino sono stati arrestati. Best, in un primo momento, ha dichiarato di voler svaligiare l'appartamento e di aver trovato la donna riversa in una pozza di sangue quando è entrato. Tuttavia, davanti all'evidenza delle prove che continuavano a emergere, ha rivelato di aver avuto soldi e gioielli dal marito per uccidere la moglie.



Secondo la polizia, Mohamed era indebitato e la donna possedeva un gruzzoletto che poteva fargli comodo. Inoltre da qualche tempo aveva una relazione a distanza con la sorella di Amina che abitava in Pakistan. Uccidendola avrebbe preso due piccioni con una fava. I due, adesso, sono accusati di omicidio e attendono di sapere quanti anni passeranno dietro le sbarre.



«Era tutto pianificato per liberarsi della moglie – ha detto l'ispettore capo Dave Whellams – spero che il ricordo di quello che è successo si attenuerà nella mente dei due bambini. Dovranno convivere con il pensiero che il padre ha cospirato per uccidere la loro mamma».