Usa, neonato rubato in ospedale e dato per morto incontra la madre dopo 41 anni

Usa, neonato rubato in ospedale e dato per morto incontra la madre dopo 41 anni
di Federica Macagnone
Martedì 26 Maggio 2015, 19:49 - Ultimo agg. 19:50
2 Minuti di Lettura
Non sono stati in grado di pronunciare una sola parola. Si sono stretti in un abbraccio interminabile mentre le lacrime rigavano i loro visi. Le mille domande che hanno annebbiato per mesi la mente di questa mamma e di suo figlio hanno lasciato spazio alla commozione: per 41 anni Travis Tolliver e sua madre Nelly Reyes, 61 anni, hanno vissuto senza sapere nulla l'uno dell'altro. Lei pensava che il suo bambino fosse morto dopo averlo dato alla luce in quell'ospedale cileno che nasconde un segreto che ancora oggi rimane un mistero.





Nelly aveva appena 19 anni quando dette alla luce Travis il 15 novembre 1973: poco dopo averlo partorito un'infermiera le comunicò che il piccolo era morto per una grave malformazione. Senza vedere mai il corpicino del suo bimbo e senza ricevere un certificato di morte, Nelly ritornò alla sua vita tentando di superare il dolore di quella perdita. Ma Travis non era deceduto: era stato sottratto all'amore delle sua mamma ed era stato dato in adozione a una famiglia americana che lo ha cresciuto a Tacoma.



Per anni Travis ha pensato di essere stato semplicemente abbandonato, ma la voglia di scoprire le sue radici lo ha portato a cercare sua madre: è stato allora che ha scoperto le storie di quelli che vengono chiamati “bambini del silenzio”, bimbi cileni rubati alle loro madri non sposate per essere dati ad altre famiglie, un fenomeno che ha stravolto il destino di tanti neonati messi al mondo proprio tra gli anni '60 e gli '80.



«Ho iniziato a cercare in internet come riuscire a trovare mi madre biologica – ha raccontato Travis – mi sono rivolta a un sito che si occupava di adozioni, ho fornito tutti i dati che avevano a disposizione e in un mese sono risalti al nome della donna che mi ha messo al mondo».



E così, con il cuore colmo di emozione, ha preso un aereo con i suoi due figli per far rotta verso Santiago. Ad attenderli all'aeroporto Arturo Merino Benitez c'era Nelly con un cartello in mano con su scritto: «Attendendo con amore Travis, tua madre Nelly e la tua famiglia». Quando i loro sguardi si sono incrociati si sono riconosciuti. Senza dire una parola si sono stretti in un lungo e commovente abbraccio.



Travis ha deciso di trascorrere un po' di tempo in Cile circondato dall'affetto della madre e dei suoi cinque fratelli. Adesso per lui c'è una sola priorità: scoprire cosa è accaduto il 15 novembre del '73 in quell'ospedale che ha cambiato per sempre il corso della sua vita.