Bassolino: Il mistero della caduta di Prodi| Barbano: Il corto circuito mediatico e giudiziario

Bassolino: Il mistero della caduta di Prodi| Barbano: Il corto circuito mediatico e giudiziario
Domenica 26 Aprile 2015, 09:32 - Ultimo agg. 18 Marzo, 13:32
2 Minuti di Lettura
Il presidente Antonio Bassolino scrive al direttore del Mattino.



«Caro Direttore, era lecito e normale aspettarsi delle reazioni pubbliche, dichiarazioni di esponenti dei principali partiti, magari qualche interrogazione parlamentare. Invece, niente.



È stato ed è davvero singolare il silenzio del mondo politico sulle dichiarazioni fatte a Porta a Porta da Marcello Sorgi. Eppure l’autorevole commentatore della Stampa ha dato una notizia interessante e meritevole di essere approfondita. Nel gennaio del 2008 un funzionario delle prefettura di Napoli scende nel Caffè Gambrinus (sono nello stesso palazzo) e consegna a lui e ad altri quattro giornalisti le chiavette Usb per accedere alle intercettazioni dell’indagato Clemente Mastella, allora ministro della Giustizia nel governo Prodi. «Rendo pubblica confessione e per questo potrei anche essere indagato».





CONTINUA A LEGGERE SUL MATTINO DIGITAL



La risposta di Alessandro Barbano



«Caro Presidente, credo che Lei abbia ragione a tornare sui fatti che determinarono la caduta del governo Prodi nel 2008, e ancor più a domandarsi come sia possibile che passino oggi in cavalleria le rivelazioni di Marcello Sorgi: l’appuntamento al Gambrinus con un funzionario della Prefettura dall’identità imprecisata, la consegna delle chiavette con le intercettazioni su Clemente Mastella, la crisi di governo. È sorprendente che nessuno abbia sentito la necessità, non dico di aprire un’inchiesta, ma perlomeno di avviare una discussione pubblica su quelle giornate concitate che rischiano di assomigliare a un buco nero della nostra storia democratica.

Peraltro è vero, come Lei dice, che la caduta del governo fu anzitutto conseguenza dell’estrema fragilità ed eterogeneità politica della coalizione che lo sosteneva.
Se le dimissioni del ministro Mastella furono l’innesco della crisi, è pur vero che l’Unione di Prodi teneva insieme anime della sinistra profondamente distinte e distanti, che ancor più si sarebbero allontanate negli anni successivi
».











CONTINUA A LEGGERE SUL MATTINO DIGITAL