Berlusconi: pronti al voto, riforma Senato così non è votabile. Il premier? Un simpatico tassatore

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi
Giovedì 24 Aprile 2014, 18:26 - Ultimo agg. 25 Aprile, 20:16
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Silvio Berlusocni torna in tv e affonda il patto con Matteo Renzi sulle riforme.

«Se passasse la riforma del Senato credo che questa legge elettorale sarebbe incostituzionale», ha detto Berlusconi a Porta a Porta. Sul Senato non elettivo «non c'è nessun impegno da parte nostra», ha aggiunto. Il voto sulla riforma di palazzo Madama prima del 25/5? «Non credo, perché non è stata messa a punto la struttura del senato», ha insistito. La riforma così, ha aggiunto il leader di Forza Italia, «non è votabile perché non è accettata neppure all'interno dello stesso Pd».

Berlusconi si è quindi detto pronto al voto. «Assolutamente sì in questa situazione perché sono

state obliterate tutte le regole democratiche».

«Manteniamo tutti gli impegni che abbiamo assunto con Renzi, il primo impegno è la riforma del Senato: deve costare di meno, non deve votare la fiducia al governo, non deve essere elettivo», ha poi però frenato Berlusconi - dopo una breve pausa pubblicitaria - su quanto affermato qualche minuto prima in merito alla sua posizione su Senato elettivo. Ma, precisa, «saggezza imporrebbe di fare prima di qualsiasi altra cosa la legge elettorale».

«Nessuno accetta che ci sia una specie di dopolavoro comunale in questo Senato», ha poi affermato ancora Berlusconi, sottolineando come «Renzi abbia prodotto una proposta in Parlamento che non è stata accettata neppure dal suo partito». «Renzi ha fatto un'Opa minoritaria dentro la segreteria del partito ma non ha conquistato la maggioranza del Pd», ha sostenuto quindi Berlusconi parlando delle divisioni interne al Pd in merito alle riforme.

«Boschi non ha parlato con Verdini. L'ultima volta che ho incontrato Renzi, abbiamo parlato di far sedere delle persone a un tavolo per discutere», ha continuato Berlusconi, rispondendo a chi gli chiede se il testo della riforma sul Senato portato a Palazzo Madama fosse stato concordato con FI.

«Noi non siamo un'opposizione che dice sempre di no, noi abbiamo sempre approvato con i nostri voti le leggi che ci sembravano scritte negli interessi degli italiani, mentre la sinistra pensa solo al potere», ha affermato Berlusconi a proposito dell'appoggio all'esecutivo.

Renzi «si è presentato come un simpatico rottamatore. Ora a poco a poco, si sta trasformando in un simpatico tassatore», ha poi attaccato il capo di Forza Italia.

«Per dare 80 euro Renzi deve trovare dei fondi, sono 830 milioni di euro al mese per dare 80 euro. Per trovarli ha mantenuto la tassa sulla casa e il prossimo anno gli italiani pagheranno 32 miliardi. E per quanto riguarda i risparmi e i depositi ha aumentato il prelievo fiscale dal 20 al 27%. Con una mano darà 80 euro, ma per tutti gli altri sparisce la tredicesima», ha sostenuto poi l'ex premier. «Io penso che a me mai sarebbe stato consentito una mancia del genere per fini elettorali» e prima di un'elezione, ha insistito Berlusconi. «Il governo Renzi, ad oggi, non ha portato a casa nulla, se il Capo dello Stato ha firmato la mancia» degli 80 euro, «la mancia la porta a casa».

«Dovrebbe sfondarli per abbassare le tasse. Per rimettere l'Italia in carreggiata bisogna abbassare le tasse tagliando la spesa pubblica, se invece come sempre fanno i governi di sinistra, si continua ad aumentare la spesa pubblica e le tasse non va bene», ha sottolineato Berlusconi.

L'uscita di Angelino Alfano da FI è stato «un dolore personale». Si tratta di persone «alle quali in 20 anni ho dato tutto quello che potevo senza mai chiedere niente», ha sottolineato ancora Berlusconi. «No, non ho fatto un solo tentativo di riconciliazione» con Alfano e Ncd, ha poi aggiunto Berlusconi rispondendo a chi gli chiede se da lui fosse partito un passo di avvicinamento con Ncd. «Non è facile trovare un leader. Io non ho mai detto di qualcuno che non avesse un "quid", pensavo di averlo in casa...», ha quindi aggiunto riferendosi alla famosa battuta attribuita a Berlsuconi secondo la quale Alfano non aveva il "quid" per diventare il suo erede.

Nelle settimane della decadenza, «nel momento in cui avevo bisogno di essere sostenuto» sostenendo che se si andava avanti con la decadenza avrebbero fatto cadere il governo, Angelino Alfano tutti coloro che sono usciti da Fi «non sono intervenuti», ha osservato poi Berlusconi.

«No mai, era illogico stare in maggioranza in un governo che disdiceva i programmi su cui si era impegnato», ha poi rilevato l'ex premier a chi gli chiede se si sia mai pentito di aver lasciato la maggioranza del governo Letta.

La decadenza da senatore? È stata «una mascalzonata», ha attaccato ancora Berlusconi. «Non mi sono dimesso, io sono in politica da 20 anni ho dei traguardi da voler realizzare io non mi sono dimesso perché sono stato vittima di una serie di situazioni ingiuste che si sono create dentro la magistratura contro le quali io ho il dovere per me e per chi entra nel girone infernale della giustizia. Non ho nessun dubbio che sia la corte dei diritti uomo che la corte Brescia annulleranno la sentenza», ha detto ancora il capo di Forza Italia a chi gli chiede perché non abbia fatto come il presidente tedesco Christian Wulff che si è dimesso dopo essere stato accusato di aver avuto un prestito a tasso agevolato.

«Non mi sento in rincorsa io partecipo a questa campagna elettorale ma guardando più in là sto portando avanti un'azione politica importante perché ho riflettuto sul fatto che il nostro paese dal 1948 in avanti non è riuscito a darsi un assetto istituzionale in grado di rendere il paese governabile», ha affermato ancora Berlusconi.

«Il 46% di chi ha votato Grillo è deluso e qualche volta anche disgustato sia dai parlamentari sia dal loro comportamento, se a questo 46% si può offrire qualcosa di solido, di veramente positivo per il futuro» è possibile recuperare voti da questo 46%, ha affermato poi il leader di Forza Italia. «Io penso che adesso abbiamo solo 35- 40 giorni, ma se riuscirò nelle poche apparizioni a toccare il cuore dei moderati e il loro interesse potremmo riavere voti del 2008 e penso che supereremmo il 25%».

«Guardo al traguardo delle prossime elezioni politiche a cui voglio arrivare con una forza di moderati che possa vincere da sola le elezioni, avere una squadra di ministri tutti della stessa maggioranza per fare riforme istituzionali e quella della giustizia», , ha affermato ancora Berlusconi. «Io penso di arrivare alle prossime elezioni politiche a superare il 36% che superammo anche nel 2008, è un miracolo pensare che siamo al 20% dopo quello che è successo con l'uscita di Ncd e Fdi sommando questi due partiti Fi ritorna ad avere il 28 per centro. È miracoloso avere il 20% in un momento in cui gli altri partiti hanno avuto una presenza straordinaria con la totale assenza mia».

«Il mio tragitto è convincere la maggioranza numerica del popolo dei moderati e di trasformare il popolo moderati da maggioranza sociale in una maggioranza politica ed organizzata. Questo è l'obiettivo delle politiche. Le europee sono importanti per combattere contro l'Europa di adesso ed è importante vincere per fare il primo gradino verso un obiettivo unico che ci può portare a diventare un paese governabile», ha osservato ancora il leader di Forza Italia.

«Ncd che doveva aggiungere il 2,6% dell'Udc, ha messo insieme tutti i pezzi della vecchia politica, della vecchia Dc, mi domando con quale speranza possano guardare a un futuro di affermazione», ha aggiunto l'ex premier. «Io non mi spiego come dei professionisti della politica abbiano potuto pensare di poter portare al successo un piccolo partito».

«Bondi è un poeta e sognatore e come tanti si abbandona a fasi di malinconia. Io gli voglio bene, sarà sempre vicino a me mi vuole tanto bene. Ha fatto una riflessione che è andata oltre a quello che doveva fare», ha poi rilevato Berlusconi parlando delle parole dell'ex coordinatore di FI, secondo il quale il partito ha fallito ed è ora necessario sostenere Renzi.

«Può darsi, se mi invita. Io spolveravo la sedia, ma era spettacolo. Io stimo l'intelligenza di Travaglio che mi fece litigare con Montanelli a cui riferì della mia presenza in un'assemblea dei redattori in modo assolutamente diverso rispetto a come andarono i fatti», ha detto Berlusconi.

«Tutti sanno che, nonostante sia stato aggredito pesantemente nel mio patrimonio, questo mi ha sempre consentito di dare a Forza Italia quello di cui aveva bisogno. Ora non lo posso fare», l'abolizione del finanziamento pubblico «è una norma contra personam» anche perché «non abbiamo sistema di fundraising», si è poi lamentato Berlusconi. «Il Pd ha il suo sistema economico interno che sono le cooperative, le case editrici e le feste. Hanno subito dei guai solo quando l'Urss ha smesso di finanziarli», ha sostenuto Berlusconi.

«C'è indignazione forte per l'ingiustizia che ha portato un collegio feriale a prendere decisione su una sentenza assolutamente ingiusta», ha poi ripetuto Berlusconi. «Una sentenza ingiusta contro la quale abbiamo fatto ricorso e chiederemo la revisione al tribunale di Brescia e sarà annullata», ha aggiunto parlando della sentenza Mediaset. «La sentenza è stata costruita con delle precise regie», ha ribadito.

«È una grande struttura ho visto le foto dei giardini che sono molto grandi, li ci sarà molto da fare per chi ama la natura come me. Per quanto riguarda gli anziani potrò dialogare con loro di politica e argomenti culturali e storici, ma anche fare cose più umili, non sono spaventato spero di portare conforto morale e non solo», ha detto poi Berlusconi.

«Quando so di essere a posto, mi possono fare tutto ciò che vogliono ma non mi scompongo», ha affermato ancora Berlusconi, sottolineando come, anche per questo motivo, l'assistenza agli anziani «non» pesa all'ex premier. «Non credo che sottrarre qualche ora alla settimana per delle persone che hanno bisogno mi possa dare fastidio, lo faccio volentieri», ha aggiunto.

Lunedì prossimo intanto Berlusconi debutterà come volontario. Infatti, da quanto riferito da fonti qualificate, il leader di Forza Italia è atteso in mattinata dai vertici della Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone.

Nella struttura gestita dalla Fondazione, come ha stabilito il Tribunale di Sorveglianza di Milano che gli ha concesso l'affidamento in prova ai servizi sociali, Berlusconi assisterà gli anziani. Da quanto si è saputo l'ex premier, a meno di un cambio di programma dell'ultimo istante, si recherà nella struttura nell'hinterland milanese per una prima "visita" di ricognizione.

Nel provvedimento dei giudici si legge, infatti, che Berlusconi «dopo un primo momento di osservazione guidata, possa svolgere attività del tipo più vario (si pensa a mansioni di animazione o nei limiti del possibile e compatibilmente con le sue condizioni di salute, di assistenza). L'attività di volontariato durerà per tutto il periodo dell'affidamento, cominciato di fatto ieri con la firma del verbale delle prescrizioni, per almeno quattro ore consecutive una volta alla settimana. L'ex capo del governo deve espiare un anno di pena per la condanna per frode fiscale nella vicenda Mediaset.

«A Berlusconi nel nostro piccolo abbiamo dato tutto, ci ha chiesto però l'unica cosa che non poteva chiederci, andare contro l'Italia». Così Angelino Alfano a Napoli ha replicato a Berlusconi. «Tra Forza Italia e l'Italia, tra il partito e la patria abbiamo scelto la patria», ha aggiunto.

«Noi abbiamo deciso con grande sofferenza interiore di fare la scelta a favore dell'Italia», ha spiegato Alfano. «Berlusconi ci ha chiesto di andare contro gli interessi nazionali, di far finire governo, legislatura e riforme per una decisione che noi non condividevamo - ha sottolineato - anche perché aveva come alternativa il disastro del centrodestra così come lo abbiamo conosciuto, andando a votare con una legge elettorale incostituzionale come il porcellum e con un leader come Berlusconi che era divenuto incandidabile». «Quando ci ha chiesto l'unica cosa che non ci poteva chiedere, di andare contro l'Italia - perchè era esattamente l'educazione che ci aveva dato, andare a favore dell'Italia - noi abbiamo deciso con grande sofferenza interiore di fare una scelta a favore dell'Italia», ha concluso.